Dai dati PASSI 2017-20, emerge che 7 intervistati su 100 hanno guidato sotto l’effetto dell’alcol nei 30 giorni precedenti l’intervista (avevano assunto due o più unità alcoliche un’ora prima di mettersi alla guida). Inoltre, altre 5 persone su 100 hanno dichiarato di essere state trasportate da un conducente sotto l’effetto dell’alcol.
La quota di giovanissimi alla guida sotto l’effetto dell’alcol è leggermente più bassa che nel resto della popolazione ma rimane comunque preoccupante poiché il rischio di incidenti stradali associato a questo comportamento è decisamente più alto quando legato alla giovane età: quasi il 6% degli intervistati tra i 18 e i 21 anni ha, infatti, dichiarato di aver guidato dopo aver bevuto, rischiando oltretutto di incorrere in una sanzione certa, poiché in questa fascia d’età la soglia legale di alcolemia consentita è pari a zero.
La guida sotto l’effetto dell’alcol è in ogni caso più frequente nella fascia d’età 25-34 anni, tra gli uomini e tra i cittadini italiani rispetto agli stranieri. Non si osserva un chiaro gradiente geografico, la Regione con il numero maggiore di persone che guida sotto l’effetto dell’alcol è la Valle d’Aosta con il’14%, seguita da Molise e Veneto. Significativa in tutto il Paese la riduzione che si osserva dal 2008 della quota di chi si mette alla guida sotto l’effetto dell’alcol, ma risulta significativa anche la riduzione dei controlli da parte delle forze dell’ordine riferiti dagli intervistati. I controlli sistematici con etilotest sono uno strumento di provata efficacia per la riduzione della mortalità dovuta agli incidenti stradali, 9 persone su 100 fermate dalle forze dell’ordine riferiscono di essere state sottoposte all’etilotest. Per approfondire leggi anche: l’approfondimento sui trend temporali dal “pool omogeno” di ASL