
I batteri produttori di carbapenemasi, un tempo ristretti al solo ambito ospedaliero, vengono ora riscontrati anche in animali da reddito e in prodotti alimentari in tutta Europa, come risulta dal più recente parere scientifico dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) sulla presenza e la diffusione di enterobatteri produttori di carbapenemasi (CPE) nella catena alimentare dell’UE/EFTA (Unione Europea e Associazione Europea di Libero Scambio ovvero European Free Trade Association)
L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha evidenziato la crescente preoccupazione per la presenza di batteri resistenti ai carbapenemi, antibiotici di ultima istanza, nella catena alimentare. Sebbene la resistenza resti rara, sono stati rilevati isolati di Escherichia coli produttori di carbapenemasi in animali da produzione alimentare e nei loro derivati, sollevando timori per la salute pubblica.
Questi batteri, classificati come seria minaccia, potrebbero compromettere l’efficacia dei trattamenti antibiotici umani.
L’EFSA sottolinea l’importanza di un monitoraggio rigoroso e di ulteriori indagini epidemiologiche per prevenire la diffusione di tali ceppi resistenti.
In collaborazione con l’ECDC, l’EFSA promuove un approccio “One Health” per affrontare l’antibiotico-resistenza, integrando salute umana, animale e ambientale. Nel 2027, l’EFSA pubblicherà una serie di pareri sullo stato attuale della presenza e diffusione dei batteri Enterobacterales produttori di carbapenemasi nella catena alimentare degli Stati membri e dei paesi EFTA. Queste iniziative mirano a rafforzare la sorveglianza e a guidare le politiche per contenere la minaccia emergente.