L’EFSA, l’Autorità Europea per la sicurezza alimentare, definisce il glifosato una sostanza chimica ampiamente utilizzata negli erbicidi. I prodotti fitosanitari a base di glifosato, ossia formulazioni contenenti il principio attivo “glifosato” nonché coformulanti ed eventualmente altre sostanze chimiche – sono utilizzati principalmente in agricoltura e orticoltura per combattere le erbe infestanti che competono con le colture.
Il periodo di approvazione dell’uso del glifosato nell’Unione Europea si conclude il 15 dicembre 2023.
In Europa c’è stato il primo caso di indennizzo, che vede coinvolto un ragazzo di soli 16 anni, Théo Grataloup, a cui il Fondo francese per i risarcimenti alle vittime dei pesticidi ha accolto la sua richiesta poiché affetto da malformazioni congenite alla laringe e all’esofago.
Come riporta il sito Euronews, l’adolescente è figlio di una donna che, durante la gravidanza, era stata esposta a lungo al glifosato: si tratta in particolare della molecola presente nel pesticida Roundup, prodotto oggi dalla tedesca Bayer, dopo che quest’ultima ha acquisito la Monsanto.
Secondo quanto indicato dall’ Agence France-Presse, si tratta del primo caso di indennizzo riconosciuto per tale ragione. Il ragazzo ha subito 54 interventi chirurgici, oggi riesce a mangiare dalla bocca e a respirare grazie ad una tracheotomia.
Ora al ragazzo il Fondo ha accordato un risarcimento di mille euro al mese per la sua condizione di handicap: la cifra verrà rivista nel marzo del 2025 in ragione dello stato di salute.
Christine Descesne-Ceard, responsabile del Fondo, ha spiegato che “si è riconosciuto un legame tra la patologie del ragazzo e l’esposizione della madre a dei pesticidi, anche se non è stata notificata la natura di questi”. Per la madre, tuttavia, non ci sono dubbi: durante la gravidanza lavorava in un maneggio e lì si utilizzava soltanto il glifosato come diserbante durante l’estate.
La famiglia, che vive nel dipartimento dell’Isère, inizialmente non aveva voluto pubblicizzare la richiesta di indennizzo, per evitare la valanga di messaggi ostili ricevuti nel 2017, quando aveva avviato un’azione legale contro dei fabbricanti di glifosato (procedura che è tuttora in corso). Tuttavia, ha deciso di tornare sui propri passi quando ha saputo che l’Unione Europea ha proposto di concedere ai prodotti a base di tale molecola una nuova autorizzazione al commercio, questa volta per ben dieci anni.
Una scelta controversa, anche perché il glifosato figura dal 2015 nell’elenco delle sostanze “probabilmente cancerogene” dello Iarc, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, organismo che fa parte dell’Organizzazione mondiale della sanità.
Quindi fari puntati sulla data del 15 dicembre 2023 anche se il 4 di ottobre, durante una sessione plenaria del Parlamento europeo mercoledì, Stealla Kyriakides, commissario europeo per la Salute e sicurezza alimentare, ha giustificato la recente proposta della Commissione europea di rinnovare di dieci anni l’approvazione del glifosato.
“Il glifosato è il pesticida più studiato al mondo”, ha affermato. Pur riconoscendo che molti “sono delusi dall’esito di questo processo di valutazione”, ha sottolineato che il consiglio di “agenzie indipendenti” coinvolte nel processo deve essere rispettato “se vogliamo avere sistemi robusti, indipendenti e basati sull’evidenza”.
La proposta della Commissione è arrivata dopo che l’Autorità per la sicurezza alimentare (EFSA) e l’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) hanno concluso che l’uso del glifosato nella protezione delle piante non pone “preoccupazioni critiche”, sebbene abbia identificato una serie di lacune nei dati che impediscono di giungere a conclusioni definitive. possibile su alcuni aspetti, come il rischio per i mammiferi (io metterei per l’uomo)
Mentre l’esecutivo dell’UE sta attualmente modificando la sua proposta i commenti di Kyriakides davanti al Parlamento indicano che è improbabile che la Commissione apporti modifiche sostanziali alla sua proposta.
Tuttavia, Kyriakides ha chiarito che la Commissione raddoppierà i principali pilastri della proposta, compreso il periodo di rinnovo di dieci anni, e la decisione di riapprovare la sostanza nonostante le lacune esistenti nei dati.