Contro coronavirus (e altre patologie) è utile incentivare l’abitudine di lavarsi le mani: un gesto semplice ma poco diffuso ed eseguito male.
Incentivare l’abitudine a lavarsi le mani nei 10 aeroporti meglio collegati alle zone colpite da infezioni virali rallenterebbe in modo significativo la corsa dei patogeni. Lo rivela uno studio pubblicato il 23 dicembre 2019, prima che la portata dell’epidemia da coronavirus 2019-nCOV emergesse in modo chiaro.
La ricerca pubblicata su Risk Analysis risulta oggi di stringente attualità, anche se non riguarda nello specifico il nuovo coronavirus, ma tutte le malattie infettive a partire dall’influenza.
Dall’analisi si vede che i viaggiatori affrontano in modo superficiale il tema dell’igiene delle mani, persino in luoghi sporchi e affollati come gli aeroporti, pieni di superfici – i braccioli delle sedie, le maniglie dei bagni, i banchi dei check-in, i vassoi del controllo bagagli – toccati ogni giorno da milioni di persone provenienti da ogni parte del mondo. Solo il 20% di chi transita negli scali ha mani pulite, ossia lavate con acqua e sapone per almeno 15 secondi nell’ultima ora. Il rimanente 80% è potenziale diffusore di patogeni nel tempo che intercorre tra un volo e l’altro.