Numerosi studi recenti hanno portato all’attenzione della comunità scientifica internazionale il ruolo dei virus dell’Epatite E quale causa di malattie a trasmissione alimentare, tematica sino ad oggi poco approfondita, il cui rischio risulta pertanto meno controllato.
In Italia l’attività di sorveglianza a carico di tutte le epatiti virali acute viene svolta dal Sistema Epidemiologico Integrato dell’Epatite Virale Acuta (SEIEVA).
Nel corso del 2018, in Italia, sono stati notificati al SEIEVA 49 casi di epatite E. Quasi tutti i casi, tranne 4, risultano autoctoni. La maggior parte delle infezioni è stata diagnosticata in uomini (67%), più della metà dei quali di età ≥ 55 anni.
Tra i casi nazionali, 3 sono stati segnalati in Regione Piemonte. La sintomatologia era riferibile ad una forma di epatite (febbre, ittero, urine ipercromiche) con decorso favorevole e tutti i soggetti hanno evidenziato sieroconversione per Epatite E. Tutti e 3 i casi sono stati diagnosticati in individui residenti in provincia di Novara e hanno interessato soggetti di sesso maschile di età avanzata (69,72 e 79 anni). In un caso è stato riferito il consumo di insaccati prodotti a livello domestico e di acqua di fonte, mentre in un altro caso di carne di cinghiale cotta (Fonte ASL Novara).
In Europa la trasmissione per via alimentare è stata dimostrata come la via principale per l’infezione da HEV-3 attraverso la carne di suino e il fegato suino consumati crudi o poco cotti.
Segue la relazione del Seiva