La 12 edizione della Settimana mondiale per la riduzione del consumo di sale ricorre quest’anno dal 9 al 15 marzo. L’evento, promosso dal World Action on Salt & Health, ha come tema “Hide and Seek” (nascondi e cerca) per richiamare l’attenzione della popolazione sul sale “nascosto” all’interno dei cibi e la necessità di “cercare” cibi con un contenuto ridotto.
Azioni intraprese in Italia per favorire cambiamenti delle abitudini alimentari e monitorare la popolazione italiana adulta, il ruolo dell’Iss.
L’aumento della produzione di alimenti sempre più elaborati, la rapida urbanizzazione e il cambiamento degli stili di vita stanno trasformando i modelli alimentari. Gli alimenti altamente processati (come piatti pronti, carni lavorate come pancetta, prosciutto e salame, formaggio, snack salati) sono sempre più diffusi ed economici. Questo comporta un aumento del consumo di alimenti ricchi di grassi saturi, grassi trans, zuccheri e sale. Il sale è la fonte primaria di sodio e un aumento del consumo di sodio è associato a ipertensione arteriosa e aumento del rischio di malattie cardiache e ictus. L’assunzione di sale è stata inoltre associata ad altre patologie cronico-degenerative, quali tumore dello stomaco, osteoporosi e malattie renali.
L’infografica di Alimenti&Salute
A livello globale la maggior parte della popolazione adulta consuma tra gli 8 e i 15 grammi di sale al giorno, quando l’OMS raccomanda un valore inferiore 5 grammi giornalieri. La riduzione dell’assunzione di sale ai livelli raccomandati dall’Oms potrebbe prevenire 2,5 milioni di morti ogni anno. L’elevato consumo di sale che si registra a livello mondiale è legato all’aumento dei cibi trasformati, alla rapida urbanizzazione e ai cambiamenti nell’alimentazione. In molti Paesi fino all’80% del sale assunto con l’alimentazione proviene da sale già presente in alimenti trasformati (come pane, cereali per la colazione o piatti pronti), o da sale presente nei cibi della ristorazione.
Ridurre del 30% il consumo di sale entro il 2025 è uno dei nove obiettivi strategici del Piano d’Azione globale 2013-2020 dell’Oms per la prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili (“Global action plan for the prevention and control of NCDs 2013-2020”).