La Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva (SiMeVep) pubblica un contributo che riassume i risultati di un workshop intitolato “A robust science and innovation environment for food safety systems of the future”, organizzato dalla Commissione Europea (Dg Sante, Dg R&I e Dg Agri) e tenutosi a Bruxelles a inizio 2019. Il programma ha previsto una sessione plenaria, due sessioni di approfondimento e quattro gruppi di lavoro a cui hanno partecipato rappresentanti di ONG, Commissione, enti e istituzioni scientifiche, industria ed esperti in scienze sociali.
In sintesi, al fine di garantire l’efficacia e la sostenibilità delle future politiche comunitarie di sicurezza alimentare e nutrizionale vis a vis le sfide individuate, c’è necessità di una creare una scienza più solida, attraverso il finanziamento della ricerca ed innovazione, riconciliata con il contesto moderno in continua evoluzione.
Le azioni core previste sono le seguenti:
Tecnologie: sviluppare tecnologie che includano strumenti di intelligenza artificiale (IA) e strumenti di previsione per essere in grado di rispondere proattivamente e rapidamente ai rischi emergenti e limitarne le conseguenze
Big data: ottimizzare gli strumenti di gestione e analisi dei dati, compresi gli standard di armonizzazione dei dati e dei metadati
Condivisione dei dati: continuare con il lavoro per facilitare la condivisione dei dati (findable, accessible, interoperable and reusable – FAIR ) con un approccio più sistematico ed affrontare le sfide tecniche, metodologiche e organizzative
Coinvolgimento sociale: le sfide rappresentate dai rischi complessi in un mondo moderno, iperglobalizzato e complesso e con elevata incertezza scientifica, possono essere gestite attraverso il coinvolgimento delle parti interessate (opportunità) già nella fase iniziale del processo scientifico, promuovendo l’inclusività e la trasparenza
Valutazione del rischio: il processo di valutazione del rischio deve essere contestualizzato (ciò implica la valutazione di prospettive alternative offerte dai sociologi, filosofi della scienza e cittadini) ed includere l’incertezza scientifica, che nelle sue diverse forme e in mancanza di un approccio condiviso per la sua gestione, rende l’output scientifico discutibile o nel peggiore dei casi inaffidabile agli occhi della società.
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Foto copertina by Efsa