Covid-19, con il sovrappeso e l’obesità i rischi aumentano. La conferma arriva da uno studio promosso e coordinato dall’Emilia-Romagna e in particolare dal Centro di Chirurgia Bariatrica dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Parma, in collaborazione con i Centri di Piacenza, Reggio Emilia, Modena e Bologna. Lo studio è stato pubblicato su Obesity Surgery.
Una condizione, quella dell’obesità, che in Emilia-Romagna interessa oltre 350mila adulti, come emerge dai dati del Servizio Prevenzione collettiva e Sanità pubblica della Regione.
Seicento i pazienti, ammalatisi di Covid, coinvolti nello studio, che ha messo a confronto quelli operati con la chirurgia bariatrica (ovvero l’insieme degli interventi chirurgici utilizzati per il trattamento dell’obesità) negli ultimi 12 mesi, con quelli in attesa di intervento. Questi ultimi hanno avuto sintomi più severi, e per loro è stato necessario un maggior ricorso al ricovero in terapia intensiva.
Obesity Surgery, che ha pubblicato lo studio, è rivista di riferimento internazionale del settore e classificata come Q1 (prima posizione per impact factor) tra le riviste chirurgiche, lo studio rappresenta un’ulteriore riprova di come l’obesità sia fattore di rischio rispetto al Covid, oltre che per la maggior parte delle patologie: da quelle dell’apparato cardiorespiratorio alle oncologiche, al diabete e alle altre patologie croniche.
Il Servizio Prevenzione collettiva e Sanità pubblica della Regione, in collaborazione con le Ausl, svolge da anni numerose campagne di sensibilizzazione rispetto al corretto utilizzo degli alimenti e all’attività fisica. È stato inoltre implementato il sito www.alimenti-salute.it, ricompreso nel portale ER Salute, con dati e, soprattutto, suggerimenti per stili di vita più sani.