Polli e galline si possono allevare cercando di fare meno danni all’ambiente, evitando di sopprimere milioni di pulcini maschi appena nati e ottenendo al tempo stesso una carne di elevata qualità. Tutto ciò si può realizzare modificando gli ingredienti di base dei mangimi e scegliendo razze che siano adatte tanto alla produzione di uova quanto a quella di carni. Per quanto riguarda i mangimi, una proposta è quella di sostituire la soia, tra i principali responsabili della perdita di biodiversità, dell’utilizzo massiccio di fitofarmaci e dell’impronta associata al trasporto dei semi e delle farine per distanze enormi, con un legume considerato di prossimità in Europa: la fava (Vicia faba). Per ciò che concerne la scelta delle razze, ne esistono alcune con caratteristiche tali da soddisfare entrambe le esigenze, e anche se la resa è inferiore rispetto a quelle più usate dall’industria del pollame, la qualità delle loro carni e uova è elevata.
Queste sono le proposte che arrivano da uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Gottinga, in Germania, nell’ambito di un progetto chiamato “Potentials of sustainable use of regional breeds and regional protein feed in poultry production” (PorReE), i cui risultati sono appena stati pubblicati su Food.