I ministri dell’Agricoltura dell’Unione europea non sono riusciti a trovare una posizione sui piani dell’UE per allentare le norme sulle nuove tecniche genomiche (NGT) a fronte di una serie di questioni “spinose” come la coesistenza con l’agricoltura biologica e la brevettabilità che continuano a dividere i Paesi europei.
A luglio, la Commissione europea ha proposto di allentare le norme su alcuni NGT, o editing genetico, una serie di nuovi metodi scientifici utilizzati per alterare i genomi con l’obiettivo di ingegnerizzare geneticamente determinati tratti nelle piante.
La presidenza spagnola del Consiglio dell’UE – a cui succederà il Belgio il primo gennaio – puntava a siglare un accordo sulla posizione del Consiglio sul dossier durante una riunione di lunedì (11 dicembre), ma la sua offerta non è riuscita a raggiungere la maggioranza necessaria per un accordo generale di approccio sugli NGT.
I ministri sono ancora divisi su diversi punti controversi della legislazione, come la coesistenza delle NGT con l’agricoltura biologica e la possibilità di brevettare nuove varietà vegetali.
I Paesi con una lunga tradizione di agricoltura biologica, come la Germania e l’Austria, pur accogliendo con favore la proposta di vietare l’uso di piante NGT nell’agricoltura biologica, lamentano il fatto che la proposta della Commissione renda difficile per questi agricoltori dimostrare che la loro produzione non è frutto di modifica genetica.
“Tutti i consumatori dovrebbero continuare ad avere la possibilità di scegliere tra prodotti con e senza tecnologia genetica, convenzionali o [biologici]”, ha affermato il ministro tedesco dell’Agricoltura Cem Özdemir. “Abbiamo bisogno di regole sulla coesistenza per garantire che un mercato che vale miliardi non venga distrutto”, ha affermato.
I ministri dell’UE hanno anche espresso preoccupazione per la decisione dell’esecutivo di Bruxelles di lasciare senza risposta la questione della brevettabilità.
Nel frattempo, la commissaria europea per la Salute e la Sicurezza alimentare Stella Kyriakides ha sottolineato che il dossier è di cruciale importanza per la Commissione europea, definendolo uno “strumento di cui non possiamo permetterci di non approfittare e di non utilizzare”.
Per aiutare a portare avanti il dibattito, ha affermato che l’esecutivo dell’UE è “pienamente impegnato a valutare il potenziale impatto della brevettazione delle piante”, definendola una “questione importante” nel dibattito sia al Consiglio che al Parlamento.
“Ci sono questioni importanti, ma sono fiduciosa che possiamo trovare una via da seguire”, ha detto, promettendo che la Commissione “se ne occuperà”.