Pubblichiamo qui di seguito il “Piano di sorveglianza ed eradicazione in Italia della Peste Suina Africana (PSA)”.
Ricordiamo la campagna di comunicazione della Regione Emilia-Romagna “Peste Suina Africana: fermiamola insieme. Fai una segnalazione!”.
Obiettivo generale del documento pubblicato dal Ministero della Salute è proteggere il patrimonio suinicolo nazionale da ulteriori incursioni del virus PSA sul territorio continentale indenne; controllare la diffusione della infezione ed eradicare la malattia nelle zone infette.
Obiettivi specifici: nell’ambito delle previste attività di sorveglianza, consolidamento del sistema nazionale di allerta precoce per la PSA, miglioramento quali-quantitativo della sorveglianza passiva negli allevamenti di suini e nelle popolazioni di cinghiali, prosecuzione delle iniziative per l’informazione e la formazione degli stakeholders. Nell’ambito delle attività finalizzate all’eradicazione della PSA nel selvatico, lo scopo è quello di contenere la malattia all’interno delle zone infette riducendo progressivamente l’area di circolazione virale ed evitare che l’infezione si trasmetta dai suini selvatici ai suini domestici. In particolare, le attività da intraprendere allo scopo di limitare la diffusione della infezione sono rappresentate dal rafforzamento della sorveglianza passiva, l’implementazione del monitoraggio attivo per la ricerca, la raccolta e lo smaltimento delle carcasse di cinghiali, il depopolamento preventivo dei domestici, la creazione di una linea meccanica di contenimento (fences), singola o doppia, la cattura e abbattimento dei selvatici e, dopo la messa in opera delle recinzioni, le attività di selezione e controllo.
Il Piano di sorveglianza nazionale per la PSA si articola nei principali ambiti di seguito elencati:
- sorveglianza passiva nelle popolazioni di cinghiali.
- sorveglianza passiva negli allevamenti di suini.
- gestione della popolazione di cinghiali.
- verifica dei livelli di applicazione delle misure di biosicurezza.
- campagna di formazione ed informazione degli stakeholders.
Sorveglianza passiva nelle popolazioni di cinghiali. L’obiettivo è il tempestivo riscontro dell’infezione (early detection) nei territori indenni. La sorveglianza passiva su tutto il territorio nazionale sarà attuata attraverso la segnalazione e il controllo diagnostico di tutti i cinghiali rinvenuti morti (inclusi i morti per incidente stradale) e di tutti i casi sospetti (es. mortalità aumentata, sintomatologia riferibile a pesti suine, collegamento epidemiologico).
Fermo restando che l’obiettivo finale del piano è l’eradicazione della PSA dai territori infetti, il principale beneficio atteso dalla sua implementazione al momento è rappresentato dalla possibilità di fronteggiare con efficacia l’emergenza causata dall’introduzione del virus della PSA in Italia continentale ed impedire che l’infezione si diffonda al comparto suinicolo. Al tempo stesso, la pronta eradicazione dell’infezione nelle zone attualmente riconosciute infette, avrebbe il doppio benefico effetto di eliminare il rischio di diffusione del virus ad altre aree del paese ancora indenni e ridurre l’impatto economico che la PSA sta già imponendo nel territorio nazionale.
L’Italia può vantare un patrimonio di prodotti suinicoli di eccellenza, che vengono esportati a livello globale, costituendo una notevole fetta del fatturato nazionale nel settore agro-alimentare (“made in Italy”). Considerando che, pochi giorni dopo la conferma di positività nei cinghiali, alcuni Paesi Terzi hanno prontamente comunicato il blocco delle importazioni di prodotti a base di carne suina dall’Italia, deve essere fatto quanto possibile per scongiurare l’eventuale introduzione della malattia nella popolazione dei domestici.
I costi da sostenere in caso di epidemia di PSA nei domestici, infatti, sarebbero relativi non solo alle spese sanitarie dirette, ma anche alle perdite di introiti da mancato export. Il piano si prefigge di limitare la diffusione dell’infezione nella popolazione di cinghiali e di ridurre contestualmente il rischio di coinvolgimento della popolazione dei suini domestici.
Gli strumenti per fronteggiare l’emergenza sono:
- contenimento della popolazione di selvatici, secondo quanto previsto dalle linee guida comunitarie in tema di contrasto alla PSA;
- rimozione delle carcasse di cinghiali potenzialmente infette;
- rafforzamento delle attività di sorveglianza nel suino domestico e selvatico;
- aumento del livello di biosicurezza delle aziende suinicole;
- applicazione delle misure di biosicurezza utili ad evitare la diffusione dell’infezione nelle attività di rimozione delle carcasse dei cinghiali ritrovate morte o abbattute;
- implementazione di una campagna formativa ed informativa che coinvolga tutti gli stakeholders.
Tutte le misure contemplate dal piano sono state elaborate tenendo conto delle informazioni ed indicazioni fornite dall’UE in ambito di gestione della PSA, e dell’esperienza dei diversi Stati Membri interessati negli ultimi tempi dall’epidemia di PSA. La competenza e la collaborazione dei diversi esperti nazionali con l’UE e con rappresentanze degli altri paesi europei ha consentito di adattare le azioni da porre in essere alla realtà nazionale.