Il Comitato Europeo delle Regioni “accoglie con grande favore la Strategia «Dal produttore al consumatore» che, insieme alla «Strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030», è al centro del Green Deal europeo e indispensabile per rendere l’Europa il primo continente climaticamente neutro entro il 2050; sottolinea che le due strategie devono tenersi perfettamente insieme al fine di limitare l’impatto dei sistemi alimentari su clima, ambiente sostenibile e biodiversità, favorendo la salute dei suoli, la salvaguardia degli impollinatori, l’uso delle risorse biologiche per la lotta integrata, le risorse idriche e gli ecosistemi, garantendo nel contempo la sicurezza e la salubrità degli alimenti. Devono inoltre contribuire ad affrontare il problema dello spopolamento delle zone rurali. Ritiene che l’autonomia alimentare sia altrettanto strategica e comporti il mantenimento della capacità di produzione, per cui è necessario un adeguato sostegno di bilancio da parte dell’UE”.
Ambiente alimentare, lotta all’obesità, promozione di un consumo responsabile e critico
1) ribadisce l’importanza delle scelte e abitudini alimentari dei consumatori come fondamentale vettore di cambiamento del sistema alimentare; appoggia la Commissione nell’intenzione di agevolare il passaggio a regimi alimentari sani e sostenibili, in linea con l’obiettivo 12 dell’Agenda 2030 sullo sviluppo sostenibile; invita pertanto la Commissione ad attuare un pacchetto di misure coerenti e mirate a promuovere la dieta mediterranea, che si è dimostrata essere una dieta sana, nonché regimi nutrizionali sani, con maggiore componente vegetale e un consumo adeguato e responsabile di grassi e zuccheri.
2) invita la Commissione a definire schemi più adeguati sull’etichettatura nutrizionale dei prodotti, concertati a livello europeo e basati sui più aggiornati dati di ricerca scientifica; invita la Commissione a valutare la possibilità di creare una banca dati europea sui valori nutrizionali e di mettere in atto un programma europeo di etichettatura nutrizionale. Al fine di stimolare un consumo consapevole, l’obiettivo dovrebbe essere quello di fornire un’informazione trasparente, completa e chiara rispetto alla qualità nutrizionale, tenendo conto dell’origine dei prodotti, dell’impatto ambientale dei trasporti e delle modalità di produzione.
3) sottolinea inoltre l’importanza di andare oltre misure di etichettatura informativa, attraverso azioni d’educazione, incentivo, e misure strutturali che orientino verso un consumo critico e responsabile e favoriscano ambienti alimentari sani ed accessibili per tutti; raccomanda quindi campagne informative e programmi educativi su alimentazione sana e diete ricche di componenti vegetali e fibre; supporta l’adozione di incentivi fiscali che incoraggino i consumatori ad optare per regimi alimentari sani e sostenibili; incoraggia, inoltre, misure tese a disincentivare l’industria agroalimentare a commercializzare e pubblicizzare alimenti altamente trasformati e non salutari, ricchi di zuccheri, sale e grassi saturi.
4) supporta misure volte a garantire che il prezzo degli alimenti rifletta i reali costi ambientali e sociali e che i produttori primari ricevano un reddito equo per il loro lavoro; invita pertanto la Commissione a discutere con gli Stati membri misure volte a limitare il potere d’acquisto delle industrie di trasformazione e delle aziende di vendita al dettaglio e a rafforzare il potere contrattuale dei produttori primari, considerati i costi in termini ambientali e di salute pubblica, dimostrati a livello scientifico. Il CdR ritiene che sia accettabile che un prezzo equo per i prodotti comporti anche un prezzo più elevato per i consumatori.
5) invita la Commissione a fare del diritto al cibo uno degli assi portanti nell’implementazione della Strategia; suggerisce pertanto di lavorare con gli Stati membri e gli enti locali e regionali nella direzione di misure di breve-medio termine (ad esempio tramite il sostegno economico) e di lungo termine (politiche sociali strutturali) volte a promuovere l’accesso delle fasce più vulnerabili ad un sistema alimentare più sostenibile e sano, aiutando la lotta contro l’obesità e la malnutrizione; invita a definire un piano d’azione europeo post-2020 contro l’obesità e la malnutrizione infantile; sottolinea che l’accessibilità economica di alimenti sani dovrebbe essere sostenuta piuttosto mediante politiche e misure sociali dirette, garantendo nel contempo prezzi equi dei prodotti per gli agricoltori e i dipendenti.