L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) pubblica il Rapporto “L’uso degli antibiotici in Italia”, con l’obiettivo di monitorare l’andamento dei consumi e della spesa degli antibiotici per uso umano in Italia e al contempo di identificare le aree di potenziale inappropriatezza d’uso.
In accordo a quanto previsto dal PNCAR 2022-2025, è stata inserita nel Rapporto OsMed 2022, una sezione che prende in considerazione l’utilizzo degli antibiotici in ambito veterinario e sono state condotte delle analisi di correlazione tra i consumi di antibiotici e i dati delle resistenze di alcuni patogeni a classi specifiche di antibiotici.
Per il secondo anno consecutivo, la Direzione generale della sanità animale e dei farmaci veterinari ha condotto un’analisi dei dati sul volume delle vendite e sull’impiego dei medicinali veterinari contenenti agenti antibiotici, relativi all’anno 2022, con la finalità di realizzare, con un approccio graduale, l’integrazione tra i dati sull’impiego di antimicrobici nell’uomo e quelli negli animali. Ciò è in linea con le raccomandazioni internazionali ed europee, con l’obiettivo di creare un modello integrato di sorveglianza dell’uso degli antibiotici in ambito umano e
veterinario (modello One Health) a livello nazionale, così come definito nel Piano Nazionale di Contrasto all’Antibiotico-Resistenza (PNCAR) 2022-2025.
Per la seguente analisi sono stati utilizzati i dati relativi ai medicinali veterinari dispensati a seguito di una prescrizione:
• per animali destinati alla produzione di alimenti;
• per animali destinati alla produzione di alimenti in allevamenti familiari;
• per scorta in allevamenti di animali destinati alla produzione di alimenti, con una o più specie allevate;
• per animali da compagnia, compresi gli equidi non destinati alla produzione di alimenti (NDPA).
I medicinali veterinari contenenti agenti antibiotici sono stati identificati tramite il codice anatomico, terapeutico e chimico veterinario (codice ATCvet), che segue il
progetto European Surveillance of Veterinary Antimicrobial Consumption (ESVAC), coordinato dall’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) su richiesta della Commissione Europea.
Specie animali destinate alla produzione di alimenti
Anche nel 2022, come per l’anno precedente, la presente analisi risente di variabili dovute il processo di informatizzazione della filiera del medicinale ancora in fase di completamento,
sia a livello nazionale che europeo.
È con il decreto del Ministro della salute 31 maggio 20221, concernente le registrazioni in formato elettronico dei trattamenti degli animali destinati alla produzione di alimenti, e con l’implementazione di regole informatiche aggiuntive per la prescrizione veterinaria di mangimi medicati, che le criticità che hanno ostacolato un’analisi puntuale sono state superate.
Pertanto, anche per il 2022, le informazioni qui riportate non rappresentano ancora un dato reale dell’impiego dei medicinali veterinari contenenti agenti antibiotici nelle diverse
specie/categorie animali e non dovrebbero essere usate per una diretta comparazione tra specie animali e/o settori produttivi.
L’analisi delle ricette elettroniche veterinarie emesse ed evase per animali destinati alla produzione di alimenti, comprese quelle per scorta, ha consentito di stimare la distribuzione
delle vendite dei medicinali veterinari contenenti agenti antibiotici tra le diverse specie animali, espresse in mg/PCU.
Anche per il 2022, si stima che la specie suina (58%) e quella bovina (22%) siano le più coinvolte, sebbene tale distribuzione sia da valutare alla luce delle variabili riportate nel box 2 e dei sistemi produttivi nazionali.
In termini di distribuzione percentuale dei diversi principi attivi/gruppi di antibiotici, prescritti e dispensati nel 2022, per le diverse specie animali, la stima dei volumi di vendita risulta pressoché sovrapponibile a quella del 2021, con le penicilline che rappresentano il 22,4% delle vendite totali. A seguire le tetracicline (20,7%) e i sulfamidici (18,9%).
Il settore dell’acquacoltura mostra un’inversione di tendenza importante, con la riduzione dell’uso di altri chinoloni e dei sulfamidici (compreso il trimetoprim) a favore delle tetracicline, che rappresentano – nel 2022 – la principale classe terapeutica.
Come si può notare, in linea generale, gli antibiotici considerati critici per la medicina umana rappresentano soltanto il 7,3% delle vendite totali negli animali destinati alla produzione di alimenti. In particolare, la classe terapeutica più prescritta è quella dei fluorochinoloni nella specie cunicola (5,3%).
Per gli antibiotici prescritti per scorta in allevamenti in cui sono allevate più specie animali da produzione di alimenti è stata eseguita un’analisi sui 1.729 allevamenti totali.
Nel PNCAR 2022-2025 sono stati definiti i seguenti indicatori per le specie animali destinate alla produzione di alimenti, con riferimento all’anno 2020:
• riduzione del 30% del consumo totale di antibiotici totali (mg/PCU);
• riduzione del 20% del consumo di antibiotici autorizzati in formulazioni farmaceutiche per via orale (premiscele, polveri e soluzioni orali);
• mantenimento a livelli sotto la soglia dell’1 mg/PCU dei consumi delle polimixine;
• mantenimento a livelli sotto la soglia europea dei consumi (mg/PCU) delle classi
di antibiotici considerati critici per l’uomo.
Per tali indicatori, per continuità della metodologia applicata ormai da anni per l’analisi delle tendenze, i risultati mostrati fanno riferimento esclusivamente ai dati derivanti dal
progetto ESVAC, senza alcuna altra valutazione. Pertanto, non risentono di nessuna delle variabili precedentemente descritte.
Nel 2022 si riportano i seguenti obiettivi:
• riduzione del 13,4% del consumo di antibiotici totali (mg/PCU);
• riduzione del 14,2% del consumo di antibiotici autorizzati in formulazioni farmaceutiche per via orale;
• livelli di consumo delle polimixine allo 0,58 mg/PCU;
• livelli di consumo delle classi di antibiotici considerati critici per l’uomo sotto la media europea, fatta eccezione per gli “altri chinoloni” per cui il livello di consumo si attesta su valori di 0,38 mg/PCU, rispetto alla media europea di 0,12 mg/PCU.
Tali risultati promettenti, rappresentano una continua sfida per il settore veterinario che con l’applicazione dei due regolamenti europei sui medicinali veterinari e sui mangimi medicati [Reg. (UE) 2019/6 e Reg. (UE) 2019/4] ha auto una grande spinta alla lotta alla resistenza antimicrobica. Il sistema informativo della tracciabilità, che ha visto il suo completamento con il decreto del ministro della salute 31 maggio 2022, rappresenta senz’altro il suo punto di forza.