Essere allergici alla betulla e sentirsi pizzicare la lingua quando si mangia una mela o un pezzetto di finocchio, non tollerare il polline dell’ambrosia e ritrovarsi con la bocca gonfia dopo aver mangiato un po’ di anguria o di cetriolo. Si chiama sindrome orale allergica e si manifesta in caso di allergie crociate, quando cioè allergeni (di pollini, acari o altro) e cibi a molto diversi fra loro ma che condividono «pezzetti» di proteine e quindi scatenano entrambi la risposta anomala del sistema immunitario: un incrocio pericoloso che è sempre più comune, così come sono in aumento le allergie in generale.
Lo hanno sottolineato gli esperti dell’American Academy of Allergy, Asthma and Immunology , sottolineando che negli Stati Uniti fino al 50-75 per cento degli allergici alla betulla ha fastidi mangiando il sedano o le mele. Una delle cause dell’incremento del problema, secondo gli specialisti americani, può essere la dieta troppo ricca di grassi: uno studio ha dimostrato che nel giro di sei mesi un’alimentazione in cui il 40 per cento delle calorie arrivi dai grassi modifica la flora batterica intestinale aumentando le specie che favoriscono l’infiammazione e il «deragliamento» del sistema immunitario verso le allergie.