Celiachia. Sale il numero delle persone che ne soffre.
Nel 2019 in Italia il numero di celiaci ha raggiunto i 225.418 soggetti con più di 11.000 diagnosi effettuate nell’anno. Una volta ottenuta la diagnosi, per il celiaco l’unica prescrizione ad oggi scientificamente valida è la dieta rigorosamente senza glutine.
Dai dati raccolti risulta che in Italia, al 31.12.2019, risiedono 225.418 celiaci di cui 158.107 sono femmine e 67.311 sono maschi. Analizzando l’andamento delle diagnosi nell’ultimo triennio (2017, 2018 e 2019) in Italia la media annuale che si registra delle nuove diagnosi è intorno alle 9.000, anche se sono nell’ultimo anno la crescita è stata di 11 mila unità. La regione italiana dove si registrano più celiaci rispetto alla popolazione è la PA di Trento (0,47%), seguita, a pari merito, da Valle D’Aosta e Toscana (0,46%). In numeri assoluti la Regione con più celiaci è la Lombardia (40.317) seguita da Campania (22.320) e Lazio (22.157).
Dai dati raccolti risulta che in Italia, al 31.12.2019, risiedono 225.418 celiaci di cui 158.107 sono femmine e 67.311 sono maschi. Analizzando l’andamento delle diagnosi nell’ultimo triennio (2017, 2018 e 2019) in Italia la media annuale che si registra delle nuove diagnosi è intorno alle 9.000, anche se sono nell’ultimo anno la crescita è stata di 11 mila unità. La regione italiana dove si registrano più celiaci rispetto alla popolazione è la PA di Trento (0,47%), seguita, a pari merito, da Valle D’Aosta e Toscana (0,46%). In numeri assoluti la Regione con più celiaci è la Lombardia (40.317) seguita da Campania (22.320) e Lazio (22.157).
I prodotti erogabili ed i nuovi tetti di spesa
Dal 2017, con la revisione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), la celiachia e la dermatite erpetiforme rientrano tra le malattie croniche invalidanti. Per i soggetti affetti da tali patologie è previsto il regime di esenzione per le prestazioni sanitarie successive alla diagnosi ed un supporto economico all’acquisto degli alimenti senza glutine di base (es. pane, pasta, biscotti, pizza, cereali per la prima colazione e alimenti similari). Una volta ottenuta la diagnosi, il celiaco deve seguire per tutta la vita una dieta senza glutine varia ed equilibrata con un apporto energetico giornaliero da carboidrati almeno del 55%. Tale apporto deve provenire per il 20 % da alimenti naturalmente senza glutine (es. alimenti a base di riso, mais, patate ecc) e per il restante 35% da alimenti senza glutine specificamente formulati. Per supportare il celiaco nell’acquisto dei prodotti senza glutine specificamente formulati, il SSN garantisce un contributo economico mensile, diverso a seconda dell’età e del sesso del soggetto, perché tiene conto dei corrispondenti fabbisogni energetici.