La Sindrome Emolitico-Uremica (SEU) è una malattia acuta rara che rappresenta, tuttavia, la causa più importante di insufficienza renale acuta nell’età pediatrica, in particolare nei primi anni di vita.
Nella sua forma tipica (circa l’85% dei casi), la SEU rappresenta la più grave complicanza di un’infezione intestinale batterica, sostenuta da ceppi di Escherichia coli (STEC) produttori di una potente tossina detta Shiga-tossina (Stx) o vero-citotossina (VT).
L’infezione si trasmette principalmente per via alimentare ma che può anche essere contratta a seguito di un contatto stretto con ruminanti infetti o con un ambiente contaminato o per trasmissione interumana attraverso la via oro-fecale.
Il Registro Italiano Sindrome Emolitico Uremica (SEU) raccoglie informazioni sui casi di malattia che si verificano in Italia, registrando informazione sui pazienti, sulle caratteristiche cliniche della malattia e sulle cause. Il Registro fa capo alla Società Italiana di Nefrologia Pediatrica (SiNePe), in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità (ISS). La registrazione dei casi è sistematica e continuativa. I casi di malattia sono prevalentemente segnalati dai centri di nefrologia pediatrica e dell’adulto che partecipano alla sorveglianza, attraverso il Sistema informativo del Registro SEU (ISSEU).
In Italia, nel Rapporto 1 luglio 2022 – 30 giugno 2023 sono stati registrati 73 casi di SEU. I pazienti con SEU provenivano da 16 Regioni (per un caso l’informazione non era disponibile), mentre per quattro casi la malattia si è manifestata al rientro da un viaggio all’estero. Come largamente atteso anche nel periodo considerato, la maggioranza dei casi di SEU è stata registrata nei pazienti in età pediatrica (<15 anni di età) con 70 casi (95,9 % del totale).
In questa fascia d’età, negli ultimi 12 mesi il tasso medio di segnalazione della SEU è stato di 0,9 casi per 100.000 residenti, con importanti variazioni per Regione. Il range di variazione tra le Regioni che hanno registrato almeno un caso di SEU variava tra 0,14 e 1,8 casi per 100.000. I valori più elevati sono stati riscontrati in Abruzzo con 1,8 casi di SEU per 100.000, sebbene la maggioranza dei casi sia stata registrata in Campania e in Emilia-Romagna (10 casi). Negli ultimi 12 mesi, le Regioni in cui il tasso di segnalazione dei casi di SEU era superiore alla media nazionale comprendevano Campania, Emilia-Romagna, Liguria, Marche, P.A. Bolzano, Piemonte, Puglia, Sardegna e Veneto.
Negli ultimi 12 mesi è stato possibile esaminare campioni biologici da 72 dei 73 (98,6%) casi di SEU segnalati al Registro. In 64 casi (88,9%) con campioni di feci e/o siero esaminati, è stata riscontrata un’infezione da E. coli produttore di Shigatossina (STEC), attraverso il riscontro positivo ad almeno uno dei test di laboratorio. I test sono stati condotti presso il Laboratorio Nazionale di Riferimento per E. coli dell’ISS o dagli altri laboratori riconosciuti dal Registro Italiano SEU¹. In 56 casi positivi per STEC (87,5%) è stato possibile identificare ottenere informazioni sul sierogruppo STEC. In 2 casi c’è stata evidenza di infezione con ceppi appartenenti a due diversi sierogruppi. Tra questi, predominano i cosiddetti sierogruppi STEC top-5 (O26, O157, O111, O145, O103) a cui apparteneva l’87,9% (N=51) dei casi di SEU nei quali questa informazione era disponibile. È da sottolineare che, negli ultimi 12 mesi, il sierogruppo STEC O26 rappresentava il 46,6% (N=27) dei sierogruppi identificati. Anche nei 10 anni precedenti STEC O26 risulta presente nel 47,7% dei sierogruppi. Questa tendenza appare in linea con la situazione epidemiologica europea in cui il sierogruppo STEC O26 predomina tra i casi di SEU associati a infezione da STEC riportati dai Paesi membri nel 2021, come emerge dal report europeo sulle zoonosi, pubblicato da EFSA/ECDC nel 2022.