“I datori di lavoro che si trovano a dover gestire i rischi posti dal coronavirus Sars-CoV-2, dovrebbero come prima cosa affrontare il rischio “alla fonte” e il funzionamento degli impianti di ventilazione “è uno degli elementi” che andrebbero tenuti in considerazione in via prioritaria, trattandosi di un virus respiratorio”. Lo dice la portavoce della Commissione europea per l’economia, Marta Wieczorek, commentando, durante il briefing on line con la stampa a Bruxelles, il caso del focolaio di positivi al Sars-CoV-2 rilevato nello stabilimento di lavorazione della carne Aia di Vazzola, nel Trevigiano.
Il responsabile per la Salute del gruppo del Ppe al Parlamento Europeo, l’eurodeputato della Cdu Peter Liese, ha detto che l’Europa ha “un problema sistemico” di salute nei mattatoi: il caso più clamoroso si è verificato in Germania, nello stabilimento di macellazione delle carni Toennies di Guetersloh, nel Nordreno-Vestfalia, probabilmente il macello più grande d’Europa, dove sono stati rilevati oltre 1.500 contagi. Altri casi, più limitati, si sono verificati tra l’altro in Olanda, in Irlanda e anche in Italia.
Uno dei problemi, oltre alle condizioni spesso precarie in cui alloggiano i lavoratori, spesso stranieri (alla Toennies molti sono Gastarbeiter dell’Est europeo, con un turnover altissimo), è quello degli impianti di ventilazione che, ha spiegato ripetutamente Liese, non hanno filtri potenti come quelli che sono montati sugli aerei (sui velivoli più recenti, l’intera aria della cabina viene cambiata in media ogni tre minuti, cosa che abbassa molto il rischio di contagio, se si tengono le mascherine). In pratica, a quanto ha spiegato Liese, l’impianto tipico del macello si limita a rimettere in circolo sempre la stessa aria, a bassa temperatura (per rallentare la decomposizione), fornendo quindi l’habitat ideale per il coronavirus Sars-CoV-2. Sicché, se c’è un lavoratore positivo al Sars-CoV-2, il rischio che il contagio si diffonda è elevato, e le mascherine non bastano ad annullarlo.
“Nell’ambito della risposta alla pandemia di Covid-19 – continua Marta Wieczorek – l’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, in stretto coordinamento con la Commissione, ha emesso linee guida per i datori di lavoro per gestire i rischi connessi alla Covid-19 nei luoghi di lavoro”. “Queste linee guida – prosegue – fanno esplicito riferimento all’importanza di una buona ventilazione, per esempio, nei luoghi di lavoro per minimizzare l’esposizione al Sars-CoV-2 al lavoro. La Commissione e l’Agenzia hanno anche lavorato a stretto contatto insieme per preparare linee guida per i datori di lavoro sul ritorno al lavoro dopo i lockdown dovuti alla pandemia”.
“La Commissione – prosegue Marta Wieczorek – ha anche emesso linee guida destinate ai lavoratori stagionali nel contesto dell’epidemia di Covid-19, dato che sappiamo che molte persone impiegate nei mattatoi sono lavoratori stagionali”. Secondo quanto ha detto l’eurodeputato della Cdu tedesca Dennis Radtke, nell’industria della lavorazione delle carni in Europa le condizioni di lavoro sono “cattive”, non solo in Germania, ma anche in altri Paesi europei come l’Olanda.