Listeria monocytogenes è un patogeno opportunista in grado di sopravvivere e proliferare anche a temperatura di refrigerazione e in condizioni avverse per altri batteri. Per la sua notevole resistenza, L. monocytogenes è un importante contaminante degli ambienti di lavorazione e degli alimenti, sia crudi che cotti. Dopo il consumo di alimenti contaminati, la maggior parte dei soggetti adulti in buona salute non presenta alcun sintomo o può manifestare lievi sintomi gastroenterici di breve durata. Invece, nelle donne in gravidanza, nei neonati, negli anziani e negli individui immunocompromessi si possono sviluppare forme gravi di malattia. In Italia e negli altri Paesi dell’Unione europea, i casi di listeriosi mostrano una tendenza alla crescita e interessano soprattutto i soggetti di età superiore ai 65 anni.
Sulla base dei dati dei controlli ufficiali degli alimenti e dei dati di consumo, è stato effettuato uno studio preliminare per la stima dell’esposizione del consumatore italiano, che ha evidenziato maggiori criticità per i piatti cotti a base di carne, che possono essere soggetti a manipolazioni e conservazione anche dopo la cottura, e per i prodotti di salumeria. Ciò ribadisce l’importanza di una corretta manipolazione e conservazione degli alimenti pronti al consumo, sia nelle fasi di distribuzione e di somministrazione, sia in ambito domestico.
La Sezione sicurezza alimentare del Comitato Nazionale per la Sicurezza Alimentare (CNSA) auspica:
- l’istituzione di un sistema integrato che consenta di avere un unico repository (ceppo teca) e di procedere alla correlazione, anche mediante tipizzazione genomica, dei ceppi di Listeria isolati da alimenti e mangimi e nel corso delle forme cliniche di malattia, sia umane che animali;
- l’individuazione di una rete di laboratori regionali che, con il coordinamento del Laboratorio Nazionale di Riferimento, applichino standard uniformi per l’indagine epidemiologica dei casi umani da L. monocytogenes, con opportuna integrazione medico/veterinaria e con la creazione di un flusso informativo integrato tra centri specialistici di cura e laboratori di riferimento per l’uomo.
La Sezione sicurezza alimentare del CNSA raccomanda di fornire ai consumatori informazioni utili per minimizzazione l’esposizione nel corso delle preparazioni domestiche, con particolare riferimento a: evitare di conservare per lungo tempo i prodotti “pronti al consumo” acquistati presso la grande e piccola distribuzione; evitare la cross-contaminazione tra prodotti crudi e alimenti pronti al consumo; raffreddare rapidamente i cibi cotti.