La comunicazione del rischio in sicurezza alimentare ha assunto nel tempo un’importanza crescente. Sempre più affermazioni non supportate da evidenze scientifiche, lacune e dubbi frutto di “fake news” e “falsi miti” rappresentano un flusso imponente di informazioni che desta ancora enorme preoccupazione per i consumatori.
Segue un riassunto dell’intervista al Prof. Agostino Macrì, Responsabile di Sicurezza Alimentare dell’Unione Nazionale dei Consumatori.
Quali sono le garanzie fornite ai consumatori?
“Valutare la qualità di un prodotto agroalimentare da parte dei consumatori è compito affatto semplice. Tutto il cibo che troviamo nei luoghi autorizzati di vendita è sicuro, ma bisogna non confondere la qualità con la sicurezza alimentare
Se la qualità è definita come l’insieme delle proprietà e caratteristiche di un prodotto o servizio che gli conferiscono l’attitudine a soddisfare bisogni espressi o impliciti” (norma UNI EN ISO 8402), la sicurezza alimentare è invece un requisito di base di tutti gli alimenti, ed è pertanto resa obbligatoria dalla normativa vigente (Regolamento CE n.178/2002). Nonostante la sicurezza alimentare sia un requisito garantito, dopo l’acquisto è lo stesso consumatore a gestire gli alimenti e lì possono sorgere i problemi.
Si tende a minimizzare i rischi quotidiani, senza avere contezza del fatto che i pericoli maggiori derivano da disattenzioni e negligenze associati al proprio comportamento e alle proprie abitudini di manipolazione e conservazione domestica. Particolare attenzione andrebbe rivolta alla fase di cottura durante la quale gli alimenti vanno incontro a diverse modificazioni chimiche, semplici o più complesse (che sviluppano sostanze tossiche negli alimenti).
Non esiste un metodo di cottura “preferibile” agli altri, ma «preferibile sarebbe variare gli alimenti e i metodi di cottura e valutare i range di residui tossici alimentari forniti”.
È dunque necessaria una comunicazione responsabile in materia di sicurezza alimentare. In ogni caso, il consumatore è sempre responsabile della sua salute e dovrebbe essere consapevole di come gestire, conservare e cuocere in modo adeguato gli alimenti, cercando di alternare cibi molto colorati e saporiti, spesso derivanti da una cottura più “impegnativa”, con altri. È da tenere a mente che la dichiarazione di provenienza geografica di un alimento non è sinonimo assoluto di avere sulle tavole il prodotto di migliore qualità.