Copernicus, il programma di osservazione della Terra dell’agenzia spaziale dell’Unione Europea, dedicato a monitorare il nostro pianeta e il suo ambiente a beneficio di tutti i cittadini europei, ha introdotto una nuova hub nel suo sito, dedicata alla salute, dal nome Copernicus Health Hub. Obiettivo è capire come la salute è influenzata dal nostro ambiente.
“Quando pensiamo ad uno stile di vita sano”, si legge sul sito Copernicus “potremmo tendere a pensare di non avere malattie, di avere una buona routine di allenamento, di seguire una dieta equilibrata e così via. E non sbaglieremmo; parte di uno stile di vita sano è proprio questo. Ma c’è di più in ciò che influenza la nostra salute, e quindi la nostra vita. Gran parte di ciò che ci circonda – e in definitiva lo stato del nostro pianeta – influisce sulla nostra salute generale. Gli inquinanti atmosferici colpiscono il nostro sistema respiratorio. I raggi UV influiscono sulla nostra pelle. E mentre questi sono problemi risaputi, anche altri aspetti del nostro pianeta influenzano il nostro benessere, anche se in modi più sottili. Le ondate di caldo colpiscono il nostro sistema cardiovascolare. Le tempeste influenzano il modo in cui le malattie trasmesse dagli insetti si diffondono agli esseri umani. Mappare e comprendere questa fitta rete di causa ed effetto è una sfida, e un modo per farlo correttamente è guardare il quadro generale dall’alto della Terra”.
E’ notizia di questi giorni, lanciata dal Servizio dei Cambiamenti Climatici di Copernicus, che Dicembre 2023 è stato il dicembre più caldo mai registrato a livello globale, chiudendo un anno in cui i sette mesi da giugno a dicembre hanno tutti superato i record di temperatura, rendendo il 2023 l’anno più caldo da quando sono iniziate le registrazioni.
“Sette mesi consecutivi in cui la temperatura ha superato i record precedenti rappresentano un campanello d’allarme seriamente preoccupante per tutti noi. Un simile risultato ha reso il 2023 l’anno più caldo mai registrato”, ha affermato il direttore del Servizio per il Cambiamento Climatico di Copernicus Carlo Buontempo. “Dovremo intraprendere azioni immediate e decisive se vogliamo raggiungere i nostri obiettivi climatici”, ha puntualizzato.
Nel dicembre 2023 le temperature europee sono variate da molto al di sotto della media del periodo 1991-2020 nei paesi nordici a molto al di sopra della media nell’estremo sud-est del continente. Al di fuori dell’Europa, le condizioni più calde si sono verificate nel Nord America e, in particolare, in Canada.
Un articolo dell’Agenzia di Stampa sull’energia e sulle infrastrutture (Ageei) di questi giorni tratta nel dettaglio il dato di Copernicus appena fornito, sottolineando che quasi il 50% dei giorni è stato più caldo di 1.5°C rispetto al livello del periodo tra il 1850 e il 1900 e due giorni di novembre sono stati, per la prima volta, più caldi di 2°C.
Le concentrazioni atmosferiche di anidride carbonica e metano hanno continuato ad aumentare e hanno raggiunto livelli record nel 2023, raggiungendo rispettivamente 419 ppm e 1902 ppb. Le concentrazioni di anidride carbonica nel 2023 sono state superiori di 2.4 ppm rispetto al 2022 e le concentrazioni di metano sono aumentate di 11 ppb.
In tutto il mondo sono stati registrati numerosi eventi estremi, tra cui ondate di calore, inondazioni, siccità e incendi. Le emissioni globali di carbonio stimate per gli incendi nel 2023 sono aumentate del 30% rispetto al 2022, soprattutto a causa degli incendi persistenti in Canada.
E in Italia? Analizziamo il tema idrico.
Notizia di qualche giorno fa, pubblicata sul sito di Copernicus, è dedicata alla Sardegna. La mancanza di precipitazioni e la conseguente siccità hanno ridotto le riserve idriche a meno del 50% della loro capacità totale e le autorità locali hanno imposto restrizioni sull’uso delle risorse idriche.
Su IconaClima utilizzando i dati parziali del bimestre dicembre-gennaio, si parla di un consistente deficit pluviometrico del -27% su tutto il territorio italiano, pari a quasi 10 miliardi di metri cubi di acqua in meno rispetto alla media nazionale.
E nella nostra regione, come evidenzia il sito Arpae, l’anno 2023 è stato il più caldo dal 1961, con una anomalia di 1,24 °C rispetto al clima 1991-2020, con l’autunno più caldo della serie storica e un dicembre da record, il più caldo dal 1961.