Il recente decreto firmato dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, il 21 dicembre 2023, e pubblicato ufficialmente mercoledì 13 febbraio sul sito del dicastero, segna un punto di svolta per il settore agrivoltaico in Italia.
Attraverso un processo iniziato ad aprile 2023 e conclusosi con l’approvazione della Commissione Europea, il decreto mira a incentivare la diffusione dell’agrivoltaico utilizzando fondi del PNRR e nazionali, con l’obiettivo di installare almeno 1,04 Gigawatt di impianti entro il 2026.
Questo impegno sottolinea l’importanza di combinare la produzione agricola con quella di energia rinnovabile per aumentare la sostenibilità e ridurre i costi di produzione, offrendo nuove opportunità agli imprenditori agricoli e alle associazioni temporanee di imprese. Le specifiche tecniche richieste per gli impianti riflettono l’attenzione verso la sostenibilità ambientale e l’integrazione con l’agricoltura.
Le caratteristiche progettuali e costruttive del sistema agrivoltaico:
- Superficie minima destinata all’attività agricola
La superficie minima destinata all’attività agricola deve essere pari almeno al 70% della superficie totale del sistema agrivoltaico (Stot): 𝑆𝑎𝑔𝑟𝑖𝑐𝑜𝑙𝑎 ≥ 0,7 ∙ 𝑆𝑡𝑜𝑡 - Soluzioni costruttive integrate innovative
L’altezza minima dei moduli dell’impianto agrivoltaico avanzato rispetto al suolo deve consentire la continuità delle attività agricole e/o zootecniche anche sotto ai moduli fotovoltaici e rispettare i valori minimi sotto riportati:
– 1,3 metri nel caso di attività zootecnica;
– 2,1 metri nel caso di attività colturale; - Producibilità elettrica minima
La produzione elettrica specifica dell’impianto agrivoltaico avanzato (FVagri) non è inferiore al 60 % della producibilità elettrica di un impianto fotovoltaico di riferimento (FVstandard): 𝐹𝑉𝑎𝑔𝑟𝑖 ≥ 0,6 ∙ 𝐹𝑉𝑠𝑡𝑎𝑛𝑑𝑎𝑟𝑑 - Requisiti di esercizio del sistema agrivoltaico
Continuità dell’attività agricola e pastorale sul terreno oggetto dell’intervento