Lo studio HBSC (Health Behaviour in School-aged Children – Comportamenti collegati alla salute in ragazzi di età scolare) analizza in profondità lo stato di salute degli adolescenti di 11, 13, 15 e dal 2022 anche di 17 anni al fine di offrire una fonte attendibile a cui attingere per formulare adeguate politiche di promozione della salute appunto in queste fasce di età. HBSC, svolto su scala nazionale con una cadenza quadriennale, è uno studio multicentrico internazionale realizzato con la collaborazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) in ben 51 nazioni. L’Italia ne fa parte dal 2002.
In particolare in Emilia-Romagna è stato preso in esame un campione costituito da ragazze e ragazzi di 11, 13, 15 e 17 anni che frequentano rispettivamente le prime e le terze classi delle scuole secondarie di I grado e le classi seconde e quarte delle scuole secondarie di II grado. La numerosità campionaria è di 1200 soggetti per fascia di età; tale numerosità è stata maggiorata del 5% per la fascia di età dei tredicenni e del 15% per la fascia di età dei 15enni e dei 17enni allo scopo di prendere in considerazione la presenza in queste fasce di età di eventuali ripetenti.
Rispetto al contesto familiare le femmine dichiarano di avere una facilità di dialogo sia con la madre che con il padre inferiore rispetto ai coetanei maschi. In entrambi i sessi la comunicazione più facile risulta nei confronti della madre rispetto al padre. Nella terza ricerca regionale sugli adolescenti, intitolata “Tra presente e futuro”, emerge come l’emozione prevalente in famiglia sia la fiducia (45%) seguita per il 25% dalla rabbia. Nello specifico lo “stare senza far niente” è aumentato durante la recente pandemia del 40,1% per chi percepisce alta considerazione e del 57,3% per chi ritiene che i propri genitori non ripongano fiducia nelle loro capacità.
Per quanto concerne le abitudini alimentari e lo stato nutrizionale solo il 58,9% dei giovani consuma la colazione durante i giorni di scuola. Mangia frutta più di una volta al giorno soltanto il 17,8% degli adolescenti e le verdure il 17,9%, invece il 37,9% consuma dolci almeno una volta al giorno e il 12% più di una volta.
Per quanto riguarda lo stato ponderale l’80,1% delle ragazze e dei ragazzi risulta normopeso, il 2,8% sottopeso e il 3,2% obeso. Si riscontra inoltre un aumento di coloro che si percepiscono “grassi o molto grassi” all’aumentare della età.
Dall’indagine emerge che per quanto riguarda lo sport soltanto il 53,5% dei ragazzi raggiunge il livello raccomandato di 3 sessioni a settimana di attività intensa, con un andamento sempre calante all’aumentare dell’età. I dati regionali non si discostano però dalla media nazionale.
Rispetto al tempo libero una quota importante di adolescenti trascorre più di tre ore davanti alla televisione, al PC, allo smartphone guardando video (16,6%), utilizzando social network (25,4%), giocando a video giochi (18,8%), quindi il 60,8% degli adolescenti passa più di 3 ore davanti a uno schermo, questo trend aumenta con l’età.
La percezione dello stato di salute e di benessere dei giovani fra 11 e 17 anni si caratterizza per un complessivo peggioramento degli indicatori prescelti al crescere dell’età, per una significativa differenza negli esiti misurati in base al genere e per una non sempre evidente associazione fra FAS ed esiti di salute e benessere. Rispetto ai social il 78,2% delle ragazze e dei ragazzi dagli 11 ai 17 anni ha contatti digitali con amiche e amici. Il 13,7% delle ragazze e dei ragazzi con FAS basso dichiara un uso problematico contro l’11,2% di chi ha FAS medio e il 12,9% di chi ha FAS alto.
L’analisi sui dati legati al tema del Gaming mette in luce che i ragazzi giocano molto di più delle ragazze in tutti i range di età analizzati. L’uso problematico è prevalentemente maschile con un progressivo decremento con l’aumentare dell’età (27,2% 11 anni – 25,5% 13 anni – 18,1% 15 anni – 17,8% 17 anni). Si può notare che più il FAS è basso più il tempo impiegato nell’utilizzo dei videogiochi si alza (12,7% FAS medio – 11,7% FAS alto). Pure l’uso problematico dei videogames si alza con l’abbassarsi delle condizioni socio-economiche delle famiglie. Analizzando infine l’impatto sui giovani da parte della pandemia di COVID-19 si nota che si è avuta un’influenza negativa maggiore sulla salute mentale e sulle aspettative per il futuro in modo particolare per le femmine. Il 51,8% di adolescenti con un FAS medio ha contratto maggiormente il virus. Da ultimo un aspetto singolare è rappresentato dal fatto che sono i maggiorenni a risultare i più vulnerabili rispetto agli effetti della pandemia con un crollo della fiducia nel futuro del 38% (rispetto al 20,2% del campione più giovane) e della determinazione del 27,9% (-13,3% per chi ha tra 11 e 13 anni).