L’isola di Okinawa, in Giappone, è il paradiso degli allevatori di suini, grandi protagonisti della cucina giapponese e asiatica in generale: nel 2018 c’erano 225 mila capi, che assicuravano grande ricchezza a tutta la zona. Guadagni, ma anche enormi problemi per lo smaltimenti dei rifiuti e per gli odori insopportabili prodotti da questi allevamenti, che si estendevano per aree molto estese. Per questo i ricercatori della Biological Systems Unit dell’Okinawa Institute of Science and Technology Graduate University (OIST) si sono messi al lavoro, e hanno sperimentato un nuovo metodo di trattamento delle acque reflue e della materia organica.
Come hanno poi raccontato su Bioresource Technology, i ricercatori hanno creato un sistema suddiviso in due camere: nella prima, che riproduce le vasche all’aria aperta per la decantazione dei liquidi reflui, le acque perdono l’odore, i patogeni e la materia organica. Nella seconda camera, che lavora sulle acque già trattate, i nitrati e i fosfati presenti, preziosi per l’agricoltura, vengono recuperati per essere poi reimmessi nel ciclo produttivo.