Complessivamente sono stati analizzati 2477 campioni, tra prodotti alimentari ed additivi tal quali, per un totale di 9203 determinazioni analitiche, di cui 546 riguardanti la valutazione dei requisiti di purezza degli additivi. Su 2477 campioni totali sono state riscontrate 27 non conformità, riguardanti tutte la linea di attività AA/alimenti, corrispondenti all’1,1% dei campioni analizzati.
L’analisi dei dati ha evidenziato quanto segue:
le richieste del Piano Nazionale per il controllo degli additivi alimentari nei prodotti alimentari risultano soddisfatte. Il controllo dei requisiti di purezza sugli additivi alimentari tal quali ha visto un incremento dei campioni raggiungendo il 90% dei campioni previsti
gli additivi alimentari compresi nella categoria funzionale dei conservanti rappresentano le sostanze maggiormente ricercate, elemento positivo alla luce della loro importanza tecnologica nel preservare la salubrità degli alimenti
la percentuale delle determinazioni analitiche dei coloranti è rimasta invariata, mentre è aumentata la percentuale di quelle degli edulcoranti, elemento positivo alla luce degli aumentati consumi di prodotti alimentari a ridotto contenuto energetico
la percentuale maggiore di NC (59%) è riconducibile all’uso illegale di additivi alimentarinei prodotti di origine animale, al fine di prolungarne la shelflife. Questo dato evidenzia la necessità di prevedere un controllo adeguato delle possibili pratiche fraudolente finalizzate al prolungamento artificiale (potenzialmente pericoloso) del tempo di vita commerciale degli alimenti
i requisiti di purezza (metalli pesanti) degli additivi alimentari sono risultati sempre conformi alla normativa
la percentuale riscontrata di prodotti non conformi nel 2018 è pari a 1,1% e pertanto è leggermente diminuita rispetto agli anni precedenti (2% nel 2015; 1.3% nel 2016; 1.5 % nel 2017);
Alla luce delle risultanze sinteticamente sopra elencate il sistema di categorizzazione del rischio utilizzato nel Piano, basato prevalentemente su indicatori di carattere valutativo/tossicologico, appare sostanzialmente adeguato. Inoltre complessivamente l’utilizzo degli additivi alimentari nelle diverse filiere di produzione avviene conformemente ai regolamenti ed in modo controllato.
Nel 2018 tutte le categorie alimentari previste dal Piano sono state campionate e tra le 18 categorie alimentari quella che risulta essere maggiormente esaminata è stata la “categoria 8. Carne”.
Le percentuali di analisi sugli AA nei prodotti alimentari, suddivise per categorie funzionali, risultano essere:
• 52% sui conservanti (di cui il 24.5% solfiti; il 21.7% nitriti e nitrati ed il 53.8% acido sorbico/acido benzoico e benzoati);
• 29.2% sui coloranti; • 6.5% su edulcoranti;
• 5.3% sui coloranti non autorizzati;
• 2.6% su agenti umidificanti;
• 2.6% su altre categorie funzionali;
• 1.8% su antiossidanti
La categoria alimentare maggiormente analizzata risulta costituita dai prodotti carnei, seguita dalle bevande, dai prodotti della pesca, dagli integratori alimentari, dai prodotti di confetteria ed infine dai prodotti ortofrutticoli. Le categorie che non risultano essere campionate sono i gelati, le uova e ovoprodotti e gli alimenti trasformati non coperti dalle altre categorie.
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