“Occuparsi di sicurezza alimentare è il compito quotidiano dell’EFSA, ma spetta a tutti noi avere a cuore la sicurezza degli alimenti ora e in futuro se vogliamo limitare l’impatto dei cambiamenti climatici e dare vita a sistemi alimentari mondiali sostenibili a beneficio dei consumatori, dei produttori e della natura”, ha affermato il direttore esecutivo dell’EFSA Bernhard Url.
Riflettiamo: sapevate che sia l’igiene degli alimenti (68%) che la salute degli animali (65%) sono tra i temi di sicurezza alimentare più noti ai cittadini dell’UE?
La base dell’approccio “Salute unica globale” (One Health) è che la salute delle persone è legata alla salute degli animali e dell’ambiente. Animali malati e un ambiente degradato finiscono per avere un impatto sulla sicurezza degli alimenti e hanno ripercussioni sulla salute delle persone.
“La pandemia COVID-19 ci richiama tempestivamente ai pericoli da agenti patogeni e all’importanza delle buone prassi igieniche”, ha commentato Url. “Sebbene il cibo non sia fonte o veicolo di trasmissione della COVID-19, l’emergenza ha dimostrato in modo fin troppo drammatico l’impatto che queste malattie possono avere sulla salute pubblica e sul benessere socio-economico”.
Riflettiamo: tre sono le preoccupazioni più frequenti tra gli Europei, e cioè l’uso scorretto di medicinali negli animali d’allevamento (44%), i residui di pesticidi negli alimenti (39%) e gli inquinanti ambientali (37%).
I nostri cibi provengono dalle campagne, dai fiumi e dai mari, quindi mantenere il suolo, l’aria e l’acqua puliti e adatti alla vita è fondamentale. La Commissione europea ha recentemente varato la nuova strategia UE “dal produttore al consumatore”, che pone la produzione e il consumo di alimenti al centro del Green Deal europeo, con l’obiettivo di rendere i sistemi alimentari equi, sani e rispettosi dell’ambiente.
Ridurre l’uso di pesticidi è una delle tante, nuove proposte importanti in relazione alla produzione di alimenti e all’agricoltura. Nell’UE l’uso dei pesticidi è severamente disciplinato e le sostanze in essi contenute sono valutate scientificamente per il loro impatto non solo sulla salute ma anche sulla biodiversità. Tali valutazioni vengono ripetute frequentemente per avere la certezza di tener conto dei dati scientifici più recenti.
Riflettiamo: in Europa la fiducia nelle informazioni sui rischi alimentari è riposta in massimo grado se proviene dagli scienziati (82%) e dalle organizzazioni dei consumatori (79%), seguono poi gli agricoltori (69%), le autorità nazionali (60%), le istituzioni dell’UE (56%) e le ONG (56%).
Il ruolo chiave della cooperazione è uno dei temi preferiti di Bernhard Url: “Non c’è dubbio che la sicurezza alimentare in Europa sia responsabilità comune. La cooperazione non solo aiuta a condividere la mole di lavoro e le risorse necessarie, ma fornisce anche la rete per canalizzare le informazioni e le migliori prassi in modo che tutti in Europa possano beneficiare del sistema dell’UE”.
Ad esempio le buone pratiche igieniche nel settore alimentare e agricolo contribuiscono a ridurre l’insorgenza e la diffusione di malattie veicolate da alimenti. L’educazione alla sicurezza alimentare aiuta i consumatori a fare scelte informate e sane e a esigere disponibilità di alimenti più sicuri. Il quadro di riferimento per tali condizioni poggia sulla consulenza scientifica dell’EFSA e degli Stati membri, con la collaborazione dei responsabili politici e degli operatori del settore per garantire una solida base scientifica al processo decisionale e consulenza in materia di sicurezza alimentare.