Il fenomeno della farmacoresistenza microbica sta preoccupando le Autorità Sanitarie di tutto il mondo ed ha ampia ricaduta sull’opinione pubblica.
Da un punto di vista microbiologico l’antibiotico-resistenza è la capacita di un microrganismo di “resistere”, e quindi sopravvivere all’azione di un farmaco antibiotico. Il microrganismo può essere naturalmente resistente verso un antibiotico (resistenza naturale) o divenirlo mediante l’attivazione di meccanismi di “adattamento” (resistenza acquisita).
E’ necessario specificare che le cause della farmacoresistenza non sono dipendenti soltanto dall’uso non corretto degli antibiotici, ma anche dai sulfamidici, chinoloni, furani, e addirittura anche i comuni disinfettanti.
Sulla base di quanto detto si possono suggerire le seguenti misure precauzionali per attenuare i pericoli:
Mantenere separati gli alimenti di origine animale (carne, latte e uova) da altri alimenti.
Questi stessi alimenti è preferibile che siano consumati cotti. La cottura elimina tutti i microrganismi compresi quelli farmacoresistenti.
Nelle strutture ospedaliere sia i pazienti sia i visitatori dovrebbero rispettare le misure igieniche come ad esempio lavarsi accuratamente le mani, cambiarsi gli indumenti soprattutto quelli intimi con regolarità, se si sternutisce portarsi le mani davanti alla bocca, ecc.
Assumere antibiotici soltanto nei casi indicati dal medico ricordando che nelle malattie infettive virali (come l’influenza) non hanno alcuna efficacia. In ogni caso vanno scrupolosamente seguite le indicazioni del medico non interrompendo la terapia alla scomparsa dei sintomi.
La somministrazione di antibiotici ai cani o ai gatti deve avvenire soltanto a seguito di una prescrizione del medico veterinario. I dosaggi debbono essere calibrati in base alla specie, la razza, il peso e soltanto le specialità medicinali veterinarie garantiscono l’efficacia e la sicurezza. Non somministrare specialità medicinali umane agli animali se non in casi eccezionali e comunque sotto uno stretto controllo veterinario.
Non abusare di prodotti per l’igiene personale o della casa in cui genericamente si parla di attività “antisettica” o “disinfettante”. I principi attivi hanno una blanda attività antibiotica e possono favorire lo sviluppo di batteri farmacoresistenti.