ALIMENTAZIONE NEGLI ANZIANI

Un sano stile di vita include una sana alimentazione

Sebbene il rischio di malattie aumenti con l’età, i problemi di salute non sono una conseguenza inevitabile dell’invecchiamento. L’adozione di un sano stile di vita che include una sana alimentazione e una regolare attività fisica, aiuta a prevenire molte malattie e consente di invecchiare restando in buona salute.

Lo stato nutrizionale contribuisce alla qualità della vita per ogni individuo e l’alimentazione può rappresentare un fattore di rischio determinante per numerose malattie cronico-degenerative.

La Regione Emilia-Romagna è da tempo impegnata, attraverso una serie coordinata di interventi, a promuovere una sana alimentazione e uno stile di vita attivo in tutte le fasce di età, dai bambini molto piccoli agli anziani. Non sono esclusi da questo percorso gruppi di persone ad alto rischio, quali gli anziani istituzionalizzati.

L'invecchiamento è una fase della vita. È importante ricordare che grazie a uno stile di vita sano - che include anche un'alimentazione corretta - è possibile invecchiare bene e prevenire molte malattie tipiche degli anni che passano.

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Il benessere vien mangiando. L'alimentazione degli Over 65

Invecchiare non significa per forza essere deboli e malati, con gli anni che passano è necessario fare i conti con i cambiamenti fisiologici ai quali l'organismo va incontro e magari modificare in parte i propri comportamenti quotidiani, dall'attività fisica alla nutrizione. Anche se potrebbe sembrare strano in una società come la nostra, gli esperti sono concordi nel dire che nell'anziano uno dei principali obiettivi di salute è evitare la malnutrizione. Ed è importante precisare che per un anziano malnutrizione non significa solo mancanza di cibo.

(Fonte AIRC)

Documenti: AIRC Brochure Over 65

Regione Emilia-Romagna: Linee di indirizzo per la ristorazione dell’anziano in struttura residenziale

Nel Piano della Prevenzione della Regione Emilia-Romagna 2015-19 vi è il progetto “Alimentazione dell’anziano“che prevede specifiche azioni da mettere in atto su tutto il territorio regionale a favore degli ospiti delle strutture socio-assistenziali. Nell’ambito di tali azioni, le linee guida hanno la finalità di assicurare il raggiungimento di standard nutrizionali coerenti con i documenti d’indirizzo nazionali (LARN 2014) e internazionali (l’ESPEN European Society for Clinical Nutrition and Metabolism) e di garantire un’omogeneità di comportamento nelle diverse strutture residenziali.

Secondo la definizione del Council on Food and Nutritional dell’American Medical Association, la malnutrizione costituisce “uno stato di alterazione funzionale strutturale e di sviluppo dell’organismo conseguente alla discrepanza tra fabbisogni nutrizionali specifici ed introito o utilizzazione dei nutrienti essenziali”.

Le cause di malnutrizione sono molteplici: la solitudine, la disabilità fisica, le errate abitudini alimentari con assunzione monotona del cibo, le alterazioni cognitive e i disturbi mentali oltre alla depressione del tono dell’umore. Non vanno dimenticate la difficile masticazione, l’inappetenza, il ridotto assorbimento di nutrienti e l’interferenza dei farmaci. Le conseguenze dello stato di malnutrizione includono la riduzione delle difese immunitarie, il peggioramento della patologia di base, la maggiore incidenza e la ritardata guarigione di ulcere da pressione e da insufficienza venosa degli arti inferiori, il maggior rischio di sindrome ipocinetica e l’allungamento di tempi riabilitativi in caso di eventi acuti; tutte situazioni che peggiorano lo stato di salute dell’anziano favorendo l’aumento della mortalità.

La condizione di malnutrizione raggiunge per l’anziano istituzionalizzato percentuali del 30% per la forma in difetto (soprattutto la Malnutrizione Proteico – Energetica o PEM) e del 20-35% per il sovrappeso e l’obesità. Ne consegue che la ristorazione nelle strutture socio assistenziali costituisce un’occasione irrinunciabile per garantire apporti nutrizionali corretti e adeguati ai reali fabbisogni degli anziani nel rispetto delle abitudini alimentari al fine di prevenire e contrastare la vulnerabilità dell’anziano e le sue complicanze (in termini di mortalità, morbilità, autonomia funzionale e insuccesso delle terapie).

Documenti: Linee di indirizzo regionali per la ristorazione dell'anziano in struttura residenziale (Regione Emilia-Romagna)

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