Antibiotico resistenza

Progetti Emilia-Romagna

  • Gruppo di lavoro MICRO RER

Nell’ambito delle attività dell’Agenzia sanitaria e sociale regionale dell’Emilia-Romagna volte ad individuare le priorità di intervento per il controllo del rischio infettivo, nel contesto del Piano Nazionale di Contrasto all’Antimicrobico Resistenza, è stato istituito con Determina n.13709 del 30/08/2017 il gruppo tecnico di lavoro denominato Micro-RER.

Il gruppo è finalizzato sia alla sorveglianza microbiologica delle resistenze antimicrobiche emergenti, sia al monitoraggio combinato umano-veterinario della diffusione di geni plasmidici codificanti la resistenza all’antibiotico colistina, con un’ottica one health.

Per portare avanti questi obiettivi è stato costituito un tavolo di lavoro multidisciplinare, costituito da medici e veterinari afferenti a diverse realtà territoriali (Regione, IZSLER, U.O. di malattie infettive e altri laboratori regionali), che si ritrova periodicamente per analizzare e discutere i dati raccolti, valutando gli andamenti nel tempo delle principali resistenze riscontrate e possibili criticità emergenti.

I risultati più significativi dei primi anni di analisi sono stati raccolti in un articolo, pubblicato sull’European Journal of Clinical Microbiology & Infectious Diseases e disponibile al seguente link. (Reduction trend of mcr-1 circulation in Emilia-Romagna Region, Italy).

  • Progetto: Monitoraggio della diffusione di Escherichia coli antibioticoresistenti: dalla filiera suina al territorio circostante.

Nel triennio 2019-2022 l'Emilia-Romagna ha portato avanti un progetto sperimentale volto a valutare la presenza di E. coli antibioticoresistenti nella filiera suina e le possibilità di diffusione a uomo, prodotti alimentari e ambiente, in un’ottica “One Health”.

Relativamente al settore veterinario, i campionamenti sono stati condotti dai Servizi Veterinari delle AUSL di Modena e di Reggio Emilia presso alcuni allevamenti di suini, con prelievi di materiale fecale dagli animali, e macelli del territorio, per la raccolta di carne fresca e lavorata. Tutte le analisi sono state invece curate dal gruppo di Igiene degli alimenti del Dipartimento di Scienze Medico-Veterinarie dell'Università di Parma.

La parte ambientale è stata seguita dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-alimentari dell'Università di Bologna, attraverso analisi di campioni di terreno prelevato in campi agricoli soggetti a spandimento di liquami di suino.

I risultati preliminari del progetto hanno evidenziato alcune possibilità di diffusione di E. coli al di fuori dell'allevamento suinicolo, pur senza rilevare particolari rischi per la salute del consumatore, che deve comunque sempre seguire le buoni prassi igieniche nel manipolare e cucinare gli alimenti.

Il progetto, nella sua parte veterinaria, è stato anche presentato al contest lanciato dalla “ONE – Health, Environment, Society – Conference 2022”, che si è tenuta a giugno a Bruxelles, dove è risultato vincitore.

Per approfondire link

Articolo scientifico pubblicato su ScienceDirect "Transmission of β-lactamases in the pork food chain: A public health concern"

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