L’Influenza aviaria, soprattutto quando sostenuta da ceppi altamente patogeni, causa conseguenze devastanti, sia per l’elevato tasso di mortalità che può essere raggiunto nel pollame, che per il forte impatto economico che ne consegue (adozione di una politica di eradicazione e restrizioni al commercio nei paesi sede di focolai). Inoltre, la malattia rappresenta anche un problema in sanità pubblica, dal momento che i virus influenzali appartenenti al tipo A possono infettare anche altre specie, uomo compreso. Si tratta infatti di virus che vanno frequentemente incontro a fenomeni di mutazione; è possibile quindi che da un serbatoio animale si possa originare un nuovo virus per il quale la popolazione umana risulta suscettibile, con conseguente diffusione a livello globale e sviluppo di una pandemia.
Dei 15 sottotipi di virus aviari, H5N1 (circolante dal 1997), è stato identificato come il più preoccupante proprio per la sua capacità di mutare rapidamente e di acquisire geni da virus che infettano altre specie animali. Dall’inizio del 2003, H5N1 ha effettuato una serie di salti di specie, acquisendo la capacità di contagiare anche gatti e topi, trasformandosi quindi in un problema di salute pubblica ben più preoccupante. La capacità del virus di infettare i maiali è nota da tempo e, quindi, la promiscuità di esseri umani, maiali e pollame è notoriamente considerata un fattore di rischio elevato.
Nelle epidemie recenti, a partire dal 2003, è stata documentata la capacità di questo virus di contagiare direttamente anche gli esseri umani, causando forme acute di influenza che in molti casi hanno portato a morte. Il rischio principale, che fa temere l’avvento di una nuova pandemia dopo le tre che si sono verificate nel corso del XX secolo (1918, 1957, 1968), è che la compresenza del virus aviario con quello dell’influenza umana, in una persona infettata da entrambi, faciliti la ricombinazione di H5N1 e lo renda capace di trasmettersi nella popolazione umana.
Per approfondire:
IZS delle Venezie - Influenza aviaria
Epicentro Istituto Superiore di Sanità - Influenza aviaria