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Per mantenere i requisiti richiesti dalla normativa comunitaria per la dichiarazione di Stato a rischio trascurabile di BSE Si attua una sorveglianza attiva e passiva.
Per la sorveglianza attiva è necessario prelevare il tronco encefalico (obex):
- da tutti i bovini - bufalini di età > a 48 mesi morti in azienda campionabili
- da tutti gli ovicaprini di età > a 18 mesi morti in azienda campionabili
- da tutti i bovini - bufalini di età > a 48 mesi di categorie “a rischio” all'atto della macellazione (giunti alla macellazione morti, macellazioni d'urgenza o differite), da un numero di ovini di età > a 18 mesi previsto da specifici piani regionali annuali e da tutti i caprini macellati di età > 18 mesi
Animali morti in azienda campionabili: animali morti in azienda per i quali non si sono dimostrate difficoltà oggettive di prelievo (avanzato stato di decomposizione, impossibilità a raggiungere l’animale morto, cadavere carbonizzato, ecc.), non imputabili a problemi organizzativi dell’ADSPV.
Per la sorveglianza passiva:
- Si effettuano gli accertamenti in caso di segnalazione di bovini e bufali con sintomi clinici compatibili con la BSE.
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Il piano mira a garantire l’adempimento, da parte delle aziende del comparto suinicolo, ai requisiti di biosicurezza richiesti dalla normativa comunitaria e nazionale per il riconoscimento dello status di aziende in condizioni di stabulazione controllata ai fini della trichinosi, per l'accreditamento dell'indennità da MVS e per la qualifica dell'indennità da Malattia di Aujeszky. Inoltre sulla base di analisi del rischio le aziende suinicole devono essere controllate.
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Scopo specifico del piano è di mantenere lo stato sanitario di indennità del patrimonio bovino regionale, raggiunto attraverso l’applicazione dei piani di eradicazione della TBC. Si effettuano dei controlli di tutte le aziende con allevamenti di bovini, per tipologia produttiva.
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Il piano mira a monitorare lo stato sanitario della fauna selvatica al fine di contribuire alla protezione della fauna stessa, di prevenire patologie comuni alle popolazioni animali domestiche, nonché patologie trasmissibili all’uomo e contribuire alla valutazione sanitaria dell’ambiente. Questo si verifica attraverso la sottoscrizione di un protocollo di coordinamento fra i diversi attori, la programmazione di incontri finalizzati alla diffusione di informazioni inerenti al piano di monitoraggio e il conferimento all’IZS di almeno il numero minimo di campioni delle diverse specie animali previsti dal piano.
Il piano mira ad incrementare la frequenza dei caratteri di resistenza genetica alle TSE nella popolazione ovina al fine di:
- contribuire alla tutela della salute umana ed animale
- concorrere al controllo delle TSE degli ovini
- concorrere alla creazione di aziende ovine a “basso rischio” di TSE
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L’obiettivo comunitario di riduzione della prevalenza dei sierotipi rilevanti di Salmonella nei gruppi di avicoli commerciali è:
- all’1% o meno per i polli e i tacchini da carne e da riproduzione
- riduzione di almeno il 10% inferiore alla prevalenza rilevata nell’anno precedente nei gruppi di ovaiole Gallus gallus
- effettuare i controlli ufficiali secondo le frequenze dettate dal Piano di controllo nazionale. Controlli ufficiali con campionamenti nei confronti delle Salmonelle pertinenti: S. typhimurium compresa la variante monofasica e S. enteritidis, negli allevamenti di galline ovaiole, polli da carne, tacchini da riproduzione e da ingrasso; S. typhimurium compresa la variante monofasica, S. enteritidis, S. hadar, S. infantis e S. virchow nei riproduttori Gallus gallus
- verifica dei piani di autocontrollo delle Aziende
- controlli sulle strutture e sulla corretta conduzione in materia di biosicurezza.
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Scopo specifico del piano è garantire le azioni necessarie alla limitazione del randagismo canino e felino con il fine di prevenire la diffusione delle zoonosi e tutelare il benessere degli animali. A livello di autorità competente regionale: si progettano e realizzano campagne informative per favorire il possesso responsabile degli animali e incentivare l’iscrizione da parte dei proprietari degli animali domestici (cani, gatti, furetti) all’anagrafe canina. A livello di autorità competente locale: si effettuano ispezioni al fine di verificare la conformità della gestione e delle strutture di ricovero dei cani e dei gatti e tutelare il benessere e la salute degli animali ospitati e la conformità delle registrazioni nei registri informatizzati dei canili. Si effettuano sterilizzazioni per la limitazione delle nascite dei gatti che vivono in libertà. Si coordinano gli enti preposti e le associazioni per il recupero e la stabilizzazione degli animali d’affezione coinvolti in un incidente stradale e si forniscono informazioni all’utenza sulle modalità di accesso al sistema di primo soccorso.
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Obiettivo specifico del piano è di assegnare a tutti gli allevamenti bovini da riproduzione una qualifica sanitaria, secondo le previsioni delle linee guida nazionali per permettere la certificazione per il commercio consapevole degli animali e dei loro prodotti e di raccogliere dati sull’insorgenza dei casi clinici di paratubercolosi nel patrimonio bovino nazionale, effettuando il controllo clinico degli allevamenti per il mantenimento/assegnazione della qualifica.
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La sorveglianza della Malattia Vescicolare Suina, della Peste Suina Classica e della Malattia di Aujeszky negli allevamenti suini, prevede l'applicazione costante di misure di biosicurezza negli allevamenti e l'esecuzione di verifiche e di controlli periodici dello stato sanitario dell'allevamento da parte dell’autorità competente locale.
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Il controllo della Leishmaniosi canina nel territorio regionale si effettua attraverso un costante monitoraggio della presenza della zoonosi nella popolazione canina al fine della prevenzione della malattia nell’uomo e cercando di ridurre l’incidenza della leishmaniosi canina nelle strutture di ricovero per cani e sul territorio regionale.
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Gli obiettivi specifici del piano sono di rilevare precocemente la presenza del virus influenzale nella popolazione avicola regionale al fine di contrastarne efficacemente la diffusione e di effettuare controlli clinici, sierologici e virologici negli allevamenti avicoli in ottemperanza alla normativa vigente in periodo di pace o in periodo di presenza di focolai; effettuare controlli sulle strutture aziendali e sulla corretta conduzione in materia di biosicurezza.
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Scopo del piano specifico è quello di tutelare la salute pubblica, il benessere degli animali d'affezione e degli animali utilizzati in spettacoli e l'ambiente, tramite la promozione di modalità corrette di convivenza tra persone e animali, nel rispetto delle esigenze sanitarie, ambientali e soprattutto di benessere degli animali, verificando le corrette modalità della detenzione, del commercio e dell'allevamento degli animali da compagnia, le condizioni di svolgimento di spettacoli con animali, compresa l'attività circense. In situazioni di alterato equilibrio di popolazioni animali selvatiche e sinantropiche libere nel contesto urbanizzato, mediante sopralluoghi, verifiche, monitoraggi, effettuare valutazioni, sia a supporto di decisioni di competenza delle pubbliche amministrazioni, sia di efficacia rispetto ad azioni già intraprese.
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Individuazione precoce della presenza dei vettori (Culicoides spp.), della circolazione virale e/o della presenza di animali viremici, secondo quanto disposto dal piano di sorveglianza predisposto dal centro di referenza per le malattie esotiche.
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Il piano mira a mantenere mantenere la qualifica sanitaria del patrimonio bovino della Regione Emilia-Romagna, raggiunta attraverso l’applicazione dei piani di eradicazione della Brucellosi Bovina e della Leucosi Bovina Enzootica.
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Il piano mira a mantenere la qualifica sanitaria del patrimonio ovino e caprino della Regione Emilia-Romagna attraverso l’applicazione dei piani di eradicazione della Brucellosi ovina e caprina attraverso l'effettuazione dei controlli di tutti le aziende con allevamenti di ovini e caprini, per orientamento produttivo o tipologia di attività e secondo specifiche frequenze.
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L’applicazione del Piano di controllo ha determinato sul territorio della regione Emilia-Romagna una riduzione della sieroprevalenza della Malattia di Aujeszky, che in alcune province si è stabilizzata al di sotto del 15%. Diminuire progressivamente la prevalenza della Malattia di Aujeszky sul territorio regionale è lo scopo generale del piano di controllo.
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Verificare la correttezza dei processi operati dall’operatore del settore alimentare, di identificazione e registrazione delle aziende, degli allevamenti e degli animali, al fine di tutelare la salute pubblica, la sanità animale e di costituire la rete di epidemio-sorveglianza.
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Il piano mira a garantire mediante controlli ufficiali la sanità degli organismi acquatici allevati e le qualifiche sanitarie per alcune malattie di interesse comunitario nelle aziende di acquacoltura, anche in previsione dell'eventuale riconoscimento di indennità territoriali finalizzate ad incrementare le opportunità di libero scambio dei prodotti dell'acquacoltura.