ALLEVAMENTO ANIMALE
Oggi l’obiettivo è affiancare all’ottimizzazione delle produzioni con standard qualitativi elevati, il perseguimento di una maggiore sostenibilità etica e ambientale.
L'allevamento degli animali ha accompagnato lo sviluppo delle società umane fin dal neolitico. Soprattutto negli ultimi decenni del secolo scorso, questa attività ha assunto in molti territori una connotazione di tipo intensivo per far fronte alle crescenti richieste di alimenti di origine animale, che - nella nostra come in altre Regioni - hanno raggiunto eccellenze dal punto di vista qualitativo.
Attualmente, anche a causa delle modifiche della sensibilità dei consumatori, l’obiettivo in tema di allevamento non è più solo quello di ottimizzare le produzioni raggiungendo standard qualitativi elevati, ma viene richiesto anche di perseguire una maggiore sostenibilità etica e ambientale, al fine di produrre alimenti che garantiscano oltre alla qualità e alla salubrità anche il rispetto in tutte le fasi dell’allevamento degli animali da cui derivano, dei principi basilari del benessere animale, della biosicurezza, dell’uso prudente degli antibiotici e della salvaguardia dell’ambiente.
Con allevamento intendiamo l’attività di gestione, mantenimento e riproduzione di animali domestici, al fine di ottenere risorse alimentari e altre materie prime. L’allevatore, insieme al suo veterinario di fiducia, ha il compito di gestire e controllare diversi aspetti importanti per il benessere degli animali, fra cui gli ambienti di vita, l’alimentazione, la salute e la gestione degli animali.
Le condizioni di benessere e salute degli animali allevati possono influire anche direttamente sulla salubrità dei prodotti che ne derivano e, di conseguenza, hanno un impatto significativo sulla salute pubblica e sull'ambiente.
Nato in epoca neolitica - in concomitanza con lo sviluppo dell’agricoltura – l’allevamento ha garantito una riserva alimentare, energetica, di materie prime e di beni economici disponibile con continuità, contribuendo allo sviluppo delle società umane. L’allevamento si è poi evoluto nel tempo e dal secondo dopoguerra ha subito grandi modifiche, consistenti in un processo di industrializzazione, con aumento del numero di animali allevati, standardizzazione delle pratiche, semplificazione della gestione delle risorse, accorciamento dei cicli produttivi, meccanizzazione e sostanziale modifica del rapporto fra gli animali e le persone che le accudiscono: sono nati così gli allevamenti intensivi.
Questa modalità di allevamento, che vede un’ottimizzazione delle risorse, comporta anche diversi aspetti critici, che devono essere monitorati e migliorati. Se da una parte gli animali non possono più essere considerati come semplice risorsa e devono essere allevati garantendo loro adeguati livelli di benessere, dall’altra anche gli aspetti di impatto ambientale pongono sfide che non possono essere eluse.
L’allevamento deve evolvere verso una maggiore sostenibilità etica e ambientale e la ricerca scientifica, insieme allo sviluppo di strumenti tecnici innovativi, ha dimostrato che è possibile ridurre drasticamente i problemi di benessere animale e di impatto ambientale, tipici degli allevamenti intensivi dei decenni passati.

Il ruolo della Sanità pubblica
La Sanità pubblica svolge un ruolo di controllo essenziale sugli allevamenti, attraverso ispezioni periodiche. L'obiettivo primario è garantire il rispetto delle normative nazionali e comunitarie, verificando l’applicazione degli standard di benessere animale, il corretto uso del farmaco, l’idonea alimentazione, l’assenza di determinate malattie e altri requisiti volti alla tutela della salute degli animali e alla produzione di alimenti sicuri per il consumo umano.
La stretta connessione tra benessere animale, salubrità dei prodotti e salute pubblica sottolinea l'importanza di un approccio integrato e multidisciplinare alla gestione degli allevamenti.
Inoltre, il rispetto delle normative è un requisito imprescindibile anche per l'accesso al mercato comune europeo, garantendo la libera circolazione di prodotti e merci salubri in un contesto di concorrenza leale.
Pubblicazione del rapporto: "Pig Welfare Inspection on Farm and at Transport: The Challenges and Needs of Inspectors in Italy, Finland, and Poland"
"Ispezione del Benessere dei Suini in Allevamento e Durante il Trasporto: Sfide e Necessità degli Ispettori in Italia, Finlandia e Polonia"
L'obiettivo di questo rapporto è fornire un'analisi delle sfide specifiche affrontate dagli ispettori governativi che applicano la legislazione sul benessere animale negli allevamenti e durante il trasporto nell'Unione Europea. Basandosi sulle informazioni raccolte nel rapporto del 2022 "Le Sfide e le Necessità degli Ispettori del Benessere Animale in Allevamento e al Macello" (Mc Loughlin, 2022), questo studio si basa su ricerche sul campo condotte in tre Stati membri: Italia, Finlandia e Polonia.
L'attenzione specifica su ispezioni in allevamento e durante il trasporto mira a fornire un ulteriore approfondimento sulle verifiche del benessere animale, con un focus particolare sulle difficoltà uniche legate alla supervisione del benessere e all'applicazione della normativa durante le ispezioni sui trasporti. L'inclusione di due nuovi paesi, Italia e Finlandia, è stata pensata per offrire ulteriori spunti sulle ispezioni negli allevamenti all'interno degli Stati membri dell'UE.
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