Le Zecche

Non sono insetti

Sono parassiti ematofagi. Hanno tutte il corpo rotondeggiante e un apparato buccale (rostro) in grado di pungere la cute e succhiare il sangue. Le loro dimensioni variano da pochi millimetri a circa un centimetro a seconda della fase di sviluppo e della specie. Dopo il pasto di sangue però le loro dimensioni possono aumentare anche di tre–quattro volte. Le zecche appartengono alla classe Arachnida - come i ragni e gli scorpioni – e si dividono in due grandi famiglie: le zecche dure (Ixodidae) e le zecche molli (Argasidae), e si distinguono per abitudini, comportamento e morfologia.

Perché sono importanti

Le zecche possono parassitare uccelli, mammiferi – domestici e selvatici – e anche l’uomo. La loro presenza può avere implicazioni sanitarie attraverso diversi meccanismi:

Durante il pasto, incidono la pelle con il rostro e iniettano saliva per ridurre il dolore e nutrirsi indisturbate. In alcuni casi, la saliva può provocare reazioni allergiche, disturbi sistemici o persino paralisi.

Possono trasmettere patogeni: insieme alla saliva, durante il pasto possono veicolare microrganismi che causano malattie.

La ferita cutanea provocata dal morso può infettarsi.

Diffusione

Le zecche sono diffuse in tutto il mondo. Esistono centinaia di specie, di cui circa una ventina presenti anche in Italia, fra zecche dure e molli.

Sono in grado di resistere a lunghi periodi di digiuno e diventano molto attive quando percepiscono la presenza di un potenziale ospite, sul quale si alimentano.

Compiono il pasto sul primo ospite disponibile.

La loro attività è massima nel periodo maggio-ottobre, mentre durante l’inverno si proteggono dal freddo sotto la vegetazione, le pietre, negli anfratti dei muri e possono interrarsi fino a una profondità di 10 cm.

Ciclo biologico

Il ciclo biologico delle zecche si completa in uno o più anni e comprende quattro stadi: uovo, larva, ninfa e adulto. Sono ematofaghe. Solo dopo un pasto di sangue riescono a passare allo stadio successivo e, nel caso delle femmine adulte, a deporre le uova. Queste ultime vengono emesse, numerosissime, avvolte da una sostanza che le tiene unite e le protegge dalla disidratazione e dall’aggressione di agenti ambientali.

Come prevenirle

Poichè vivono nell’ambiente, la prevenzione consiste sostanzialmente nel ridurre le probabilità di essere attaccati e punti. Tuttavia, in casi specifici possono essere eseguiti trattamenti localizzati in ambienti ad alto rischio, affidandosi a ditte specializzate.

Animali domestici

Il pasto di una zecca può durare da alcune ore fino a un paio di giorni. Durante questo tempo è possibile rilevarla accarezzando e ispezionando il pelo dell’animale. Dopo il pasto, la zecca si stacca e si nasconde in fessure e anfratti nei pressi dell’ambiente frequentato dall’animale.

Se l’animale vive all’aperto, è importante controllarlo regolarmente e all’occorrenza potrebbe essere necessario disinfestare le cucce e il terreno circostante a queste. Questi interventi devono essere eseguiti con prodotti specifici e da operatori esperti, per evitare danni a persone, animali e ambiente.

Per cani e altri animali d’affezione è consigliabile un trattamento preventivo durante la primavera e l’estate, con collari specifici o altri prodotti veterinari. Tuttavia, è sempre opportuno controllarli al rientro da passeggiate in aree a rischio.

Cosa fare se si trova una zecca infissa nella cute

Se si trova una zecca attaccata alla cute di una persona o di un animale, va rimossa con attenzione:

  • Indossare guanti in lattice o proteggere le mani con un fazzoletto.
  • Afferrare la zecca con una pinzetta il più vicino possibile alla pelle, all’altezza del rostro, e tirare verso l’alto senza schiacciarla.
  • Se il rostro rimane nella cute, rimuoverlo con un ago sterile.
  • Disinfettare la zona.
  • Nel caso dell’uomo, verificare di essere in regola con la vaccinazione antitetanica.

Consultare il medico o il veterinario per valutare l’eventuale rischio di trasmissione di malattie e riconoscerne i sintomi precoci.

Cosa non fare

  • Non applicare sostanze chimiche, oli o calore sulla zecca mentre è ancora attaccata: potrebbe rigurgitare e aumentare il rischio di trasmissione di patogeni.
  • Non rimuoverla a mani nude, per evitare di schiacciarla e infettarsi tramite il contatto con sangue e/o lesioni della pelle.
  • Non assumere antibiotici senza indicazione medica: un trattamento inappropriato può mascherare i sintomi di malattie come la Malattia di Lyme (link alla pagina), rendendo più difficile la diagnosi e più grave la sintomatologia quando compare anche a distanza di mesi o addirittura anni.

Approfondimenti e guide

Visita la pagina dell’Ausl Bologna:

https://www.ausl.bologna.it/seztemi/insetti-e-zecche/zecche

Guarda i video:

Dall'Ausl Modena

https://www.youtube.com/watch?v=YxlVtO3Kdvc

Dall’Istituto Zooprofilattico delle Venezie:

https://www.youtube.com/watch?v=Nj0NJFcNPJg

Dall’Istituto Zooprofilattico delle Venezie per cani:

https://www.youtube.com/watch?v=SzpH98keT74

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